verrà la morte e avrà i miei occhi i tuoi i loro, verrà la morte quando sarà notte e il silenzio coprirà col suo velo lieve il buio e sarà più assordante delle urla che alcune anime getteranno in pasto al rimorso.
quando gli occhi cambieranno con un battito di ciglia passando dall'ironia malinconica al dolore orribile quando tutti si renderanno conto dell'esistenza del quarto reich sarà tardi, l'ultimo giorno l'alba appassirà il meccanismo cosmico del potere inizierà ad assuefarci col gas letale.
Scappa fratello che il tuo hitler personale è risorto e ti insegue veloce, forte della salute che ti ha sotratto dei sogni che hai infranto delle infinite guerre non combattute.
Ci saranno le madri e le troie ci saranno gli schermi infiniti e proiezioni monocolore, deportazioni di cuori il loro mondo la loro vittoria schiacciante e i nostri bunker di lacrime dorate a delimitare il confine del nostro regno inferno blu elettrico di cristallo.
ATTENZIONE QUESTO BLOG HA CONTRATTO LA MENINGITE...
SE SIETE PERSONE SOGGETTE A FACILI TURBAMENTI TUTELATEVI NON LEGGETE..
SE SIETE PERSONE SOGGETTE A FACILI TURBAMENTI TUTELATEVI NON LEGGETE..
16 luglio 2009
5 luglio 2009
''cupe vampe''
celebrazione, paradisi a due teste
realtà univoca ed inappellabile
negazione, dall'inferno sfocia il calore
che mitiga il freddo inverno
e siamo esseri scalzi su strade di vento
siamo anime sotto i raid del cervello
strutture a imbuto intasate di fango d'amore di morte
siamo sottobosco dove
la menzogna cresce come fungo
e si srotola sulla superfice dello stomaco
accarezzandola in modo lieve
coccolandola aumentandone il tepore
se non ha mai amato dimmi che amerà
se ami il contatto e non tremi
dimmi che cos'è un brivido
dimmi che cosa vedono gli occhi dei poeti
che conservi nella mano sinistra
il tuo pugno chiuso che illude l'ideale
ciò che sei, è un pensiero
ciò che è, è la parola
la nostra sovranità non ha scampo
noi siamo l'uva marcescente
noi siamo la vite rigogliosa
noi siamo il veleno potente
e l'antidoto efficace
per produrre il vino che ci siamo promessi di bere
la nostra sovranità non ha scampo
nella catena il modello francese dell'ottocento
abbraccia anni dopo lo stato reazionario
l'ho letto sui fogli l'ho scolpito su muri di carta
per non crederci
sono affogato
in un mare di saliva amica
sotto un cielo vergine di luna
nascosta come bolla di sangue giallo essiccato
realtà univoca ed inappellabile
negazione, dall'inferno sfocia il calore
che mitiga il freddo inverno
e siamo esseri scalzi su strade di vento
siamo anime sotto i raid del cervello
strutture a imbuto intasate di fango d'amore di morte
siamo sottobosco dove
la menzogna cresce come fungo
e si srotola sulla superfice dello stomaco
accarezzandola in modo lieve
coccolandola aumentandone il tepore
se non ha mai amato dimmi che amerà
se ami il contatto e non tremi
dimmi che cos'è un brivido
dimmi che cosa vedono gli occhi dei poeti
che conservi nella mano sinistra
il tuo pugno chiuso che illude l'ideale
ciò che sei, è un pensiero
ciò che è, è la parola
la nostra sovranità non ha scampo
noi siamo l'uva marcescente
noi siamo la vite rigogliosa
noi siamo il veleno potente
e l'antidoto efficace
per produrre il vino che ci siamo promessi di bere
la nostra sovranità non ha scampo
nella catena il modello francese dell'ottocento
abbraccia anni dopo lo stato reazionario
l'ho letto sui fogli l'ho scolpito su muri di carta
per non crederci
sono affogato
in un mare di saliva amica
sotto un cielo vergine di luna
nascosta come bolla di sangue giallo essiccato
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