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15 gennaio 2012

Storia di un coglione

Penso che un modo non esista, un modo per scivolare via lontano da ciò che mi reprime, da questa gabbia che non so spezzare di cui non conosco il crimine che mi ci ha condotto ne il mio carceriere. Questa gabbia desolante questo senso di infezione.
Vorrei rivivere quei momenti magici con te amore, adesso che l'inverno ci caccia da qualsiasi possibilità di calore, ci calpesta con i suoi candidi e tetri fiocchi di neve.
Vorrei riempierti quel vuoto che ti sta risucchiando ma non trovo il modo, non ci riesco.
Io non sono reale non amo la realtà.
Io sono reale e vivo d'illusioni rotte.
Io sono un romanzo lasciato a metà, un libro di poesie mai pubblicato, una decina di canzoni stonate un amore eterno ed eternamente rovinato.
Invece no.
Io sono un lavoro di merda, sono un mutuo, sono responsabilità. Sono parte del nostro dolore.
Avrei dovuto diventare pazzo quando ne ho avuto la possibilità, quando l'ho accarezzata da vicino la magia della follia.
Vorrei sapere perchè sono così tremendamente coglione.
Ho bisogno di ricette per imparare a vivere bene.
Questo è un post da bimbominchia.
Buonanotte a me.

6 gennaio 2012

06 01 12

polvere di stelle spente
su di noi
per sempre

le nostre dita paralizzano le nostre anime

presenze ricorrenti
presenze come presentimenti
come sentimenti morti

ci rincorrono
feroci
forti
mascherate

si nascondono davanti alle nostre albe

nascondo un pugno di lacrime da donarti
a te sconosciute
che raccolgo ogni mattino sul mio cuscino

vorrei un iniezione letale di illusione
vorrei un iniezione letale di illusione