ATTENZIONE QUESTO BLOG HA CONTRATTO LA MENINGITE...

SE SIETE PERSONE SOGGETTE A FACILI TURBAMENTI TUTELATEVI NON LEGGETE..


29 settembre 2007

Misia decide di morire

Non capire come puoi non capire ancora
La luce ci sveglia ogni mattina
Per poi lasciarci dopo il tramonto
Quando scende la notte
Scura e meravigliosa
Col suo morbido tappeto di stelle
Con la luna a far da regina
Che si prende gioco di noi
Calpestando tutto ciò che è sano

Misia scende giù in cantina, l’impianto elettrico è guasto, non si vede niente ma non le importa,
Misia non ha paura del buio, non più; apre la porta, cerca nella tasca dei jeans l’accendino per fare un po’ di luce, vuol vedere, vuol vedere bene il luogo dove morirà.
Cercando trova su una mensola una candela, la accende e adesso Misia vede ancora meglio, Misia ora, vede veramente tutto
Si spoglia, resta nuda, inizia a masturbarsi con la mano destra mentre con la sinistra apre la confezione degli psicofarmaci che il medico le aveva consigliato e li scioglie nella bottiglia del suo vino preferito il nobile di Montepulciano, vino rosso, vino scuro, forte, inteso e passionale, vino pieno d’amore.
Misia adesso ha entrambe le mani libere, si tocca ancora, con più forza con più passione, vuole strapparsi il piacere dalla pelle, sta bruciando, inizia a bere il vino che si è preparata con tanta cura e capisce, mentre gode, mentre trema, mentre sta male.
Misia capisce, Misia gode, Misia muore.

21 settembre 2007

Le nostre carceri

Mille volti spenti, mille condizionamenti, sono troppo suggestionabile e rinnegare “rinnegare i padri le madri le bocche e gli stomaci”.
Quel che sono, ‘’sono quel che sono e per questo disattendo’’, sono quel che sei, costretto, consapevole, tortura perenne e la lucidità di massa che mi fa il solletico sotto i piedi e quasi me li stringe per non farmi volare e precipitare.
La verità che si nasconde dietro i vicoli stretti e pronta ad aggredirci ma lo so che posso violentarti solo io e non mi preoccuperò troppo se mi vedrò in prima pagina su tutti i tuoi giornali interiori di cronaca nera se sarò nelle carceri più fredde e buie perché sono e siamo così liberi da costruircele da soli le nostre carceri da malviventi col male di vivere e labbra sempre assetate d’acqua ossigenata e vino rosso al bisolfito.

16 settembre 2007

Il mostro del miele

Muovi i nostri corpi, rapide carezze sfiorano la carne fredda della donna senza sangue,
noi non ti temiamo, tanto già lo sappiamo che potresti spazzarci via.
Scivolare dentro di noi, corroderci gli stomaci, spezzarci il cuore e coprirci gli occhi con il fango che calpesti quando ci cammini dentro.

Sai che la paura non è così nera come diceva la mamma quando ero piccolo?

Cucire sulla pelle un sentimento di fiele
Come puoi paragonarmi a ciò che vorresti?

Ho uno specchio nell’armadio la cui luce
Mi conduce nel luogo dove sono stato ferito dal tuo miele

E adesso
Il mostro del miele
Il mostro nel miele
Il mostro per miele

Sono io

9 settembre 2007

"Mutilation Is The Most Sincere Form Of Flattery"

‘’la mutilazione è la più sincera forma di adulazione’’ ed io ti adoro da morire ma solo col cervello adesso, ed uso il mio bisturi migliore a cui lucido la lama ogni notte per mutilare le parti di te dentro di me. Prima che arrivasse il gelo, prima che arrivasse il freddo ci coprivamo con i nostri maglioni più pesanti e non ha più senso adesso che non è rimasto quasi niente di noi.
Sono così spontaneo nella mia distanza che quasi mi fai ridere quando mi parli dei tuoi tentativi di evasione e delle rassicurazioni d’onestà nei miei confronti mentre la notte la fuori scintilla di stelle che aspettano di essere prese da mani nuove per poi fuggire più lontano cambiare stagione e diventar comete.
E la società civile è così pacata ed ordinata, così sedimentata e poco arrabiata che mi fa sempre più tristezza con gli spyware al posto degli occhi e gli antivirus al posto del cuore e poi ancora non troverai nulla che non sai e non ti avranno mai.
La scelta è una menzogna ci sono solo costrizioni, interiori ed esteriori, e l’anima è al sicuro , rinchiusa nei margini neri del modello classico di un blog di blogger, ‘‘non gettare le tue perle ai cani a chi non crede affinché non ti sbrani ’’ , il computer che si lava la tastiera con le lacrime dei più sensibili e scrivere milioni di vocabolari monotematici sulla definizione ed eventuali sinonimi del termine insieme ma adesso non importa per adesso non mi appartieni.

7 settembre 2007

Considerazioni sul porno

Considerazione rispetto al male
Considerazione di reazione
Essere intorno al tramonto
Essere il tramonto del mio giorno

Il porno che ci stringe
Il porno che ci bacia
Il porno non esiste ma resiste
Il porno non perisce ma ferisce
E Perdere l’amore ogni sera
E Perdere l’amore ogni sera

Riscaldare tutti i ricordi morti
Sorti nel rifugio di carne marcia
Giunti in un rifugio mano nella mano
Morti in un rifugio ormai oscuro

Considerazione rispetto al male
Considerazione di reazione

Il porno che ci odia
Il porno che ci ama
Il porno non ci attacca ma ci assedia
Il porno non ci macchia ma ci sazia
E perdere l’amore ogni sera
E perdere l’amore ogni sera

Il tuo bellissimo vestito di eternit


Non riesco più a vederti, e mi sorprendo quando ti scopro qui accanto a me. Sei vestita molto bene stasera e sai perfettamente che ti amo nuda, tutta pelle e sentimenti e non ti offendere ti prego ma proprio non riesco a scorgerti abbracciata dall’eternit che ti soffoca la pelle che ti fa eliminare col sudore le emozioni e i pensieri.
E riguardandoti lo indossi veramente con classe e stile il tuo vestito nuovo anche se non ti si addice anche se sembri quasi borghese e non c’è niente di male e lo so e sarò vecchio idiota passato ma sto per venire e ti penso occhi verdi faccia stravolta e tette grosse, e stritolati pure il cuore che tanto non si muore senza amore.

6 settembre 2007

"Facevi risorgere i binari morti e ricucivi i polsi a tutti"

Incollatemi nel buio urlava il cuore
La memoria è sporca e non muore
Ed in ogni giorno lo scopriremo
Tutti recitano per gli altri

Persi i contatti con il mondo
Chiedo aiuto, sai che moriremo (piromani)
Non scappare, sai che moriremo (piromani)
Non scappare, che forse oggi
È la tua la maschera più bella

E sfare e disfare generazione ribelle
Non c’è posto per i templi colmi di sangue
Gridano le labbra dei profeti
Gridano dal monte luminoso

Non restiamo mai così vivi
Non vogliamo che nessuno sia più oscuro di così
Sappiate solo che siamo veri
Sappiate solo che siamo veri

E i dalai lama tibetani implosi
A causa delle truppe cinesi
Insiemi ai nostri sogni che crollano
Per il tradimento dei nostri partigiani

“facevi risorgere i binari morti e ricucivi i polsi a tutti”
“facevi risorgere i binari morti e ricucivi i polsi a tutti”

4 settembre 2007

I colori di post-Strasburgo

Correre e respirare a bocca aperta nelle vie di Strasburgo e tutti i pensieri che ci rimangono alle spalle man mano che la gente ci appare davanti come una massa viva di opportunità felici e strapparti i jeans di dosso nell’ordine perfetto delle camere dell’ibis e poi ancora le autostrade europee e le code interminabili, la pioggia che ci bagna le scarpe e il freddo che ci entra dai piedi.
Non abbiamo visto neanche la piccola Venezia di Colmar ma lo sai che anche come turista ‘’sono contro me stesso ma quale intelligenza’’ ed è ‘’assurdo cosa accade ‘’ pensare che l’amore ti mangia il cuore e il non amore ti mangia il resto ed è paradossale che continuiamo a vivere ancora ostinatamente nella ricerca di questo vile sentimento che uccide i cardio-empatici.
E non sarebbe neanche così male passare la vita a guardare le finestre che si trasformano in cartoline, aspettando che le luci della cattedrale ci illuminino senza andarle a cercare e che i battelli sull’Ill si trasformino in case di cura sentimentali permanenti.
Le stanze accoglienti di casa tua poi ci riabbracciano e questa volta l’addio sembra un po’ più vero e doloroso del solito, e tu invece che ti abbandoni alle mie cure carnali che ti fai disinfettare i seni per poi lavarteli non molto accuratamente quasi a non volermi cancellare, e poi squarci di serenità colori caldi e speranze che si rigonfiano, e sto scegliendo il nero come colore dell’illusione.
E vorrei tanto dirti che siamo solo rimasti senza munizioni e cercare di star tranquilla che tanto loro non ci spareranno, non ci avranno, non ci uccideranno ma ho paura, una terribile paura di mentire.

3 settembre 2007

Lasciamoci morire in pace

Lasciamoci morire in pace, che non c’è nient’altro da aggiungere, ma quanto male fa, ma quanto fa male la verità. Mi chiedi se troverai mai qualcosa che ti plachi, mi dici che ti fa male bere, che dovresti adattarti, che hai voglia di scopare ma non con me e davvero non capisco cosa ancora ci manca per morire in pace. Per non torturarci. Non capisco perché il mio bellissimo cuore spaccato e la mia mente malsana si ostinino ancora a considerarti l’unica alternativa possibile, e un rimedio in qualche modo lo devo pur trovare per guarire dalla nostra dipendenza. La verità è che non ti vorrei più. E sarebbe bello se qualcuno ci fosse, se qualcuno mi portasse via da qua, ancorato sotto terra, incapace di sognare la felicità. Qualcuno che mi donasse le labbra e l’amore, qualcuno che non rendesse sprecato il mio desiderio, la mia passione.
Cercare un modo dobbiamo solo cercare un modo e rassegnarci per sempre, che neppure noi siamo invulnerabili allo scorrere inesorabile del tempo, e se con me ti senti in carcere evadi pure, vattene dove vuoi ma vattene, nessuno ti hai mai chiesto di restare. E adesso la tristezza mi mangia il cuore, e mi accorgo che tanto è impossibile scoparti nell’anima, scoparti nei pensieri ed ero così talmente dolce e massacrato nell’ingenuità dei miei diciassette anni che piansi per mancanza d’amore un giorno intero e adesso se ci penso ancora mi commuovo ma non voglio avere più voglia di aspettarci , di aspettarti che tanto come dici tu alla fine è tutto inutile.

2 settembre 2007

il v-day è un bisogno primario

E a volte e necessario fermarsi un po’, fermare il nostro inferno interiore che ci rapisce molte volte dalla realtà, per essere lucidi, provando a guardare il mondo con tutta la razionalità possibile e con lo stomaco ben ancorato nel ventre per evitare che fuoriesca insieme allo schifo che proprio questo mondo ci fa.
Ci riempiono di merda, ci stanno propinando merda in tutte le salse, puntiamo il dito contro quella che definiamo società civile, che è solo convenienza che è solo lucro e voglia di potere, ovviamente c’è sempre qualcuno che per fortuna ci insegna e ci da il buon esempio, basta pensare ai politici in parlamento, chi più di loro non è meravigliosamente corrotto, schifoso e succhia sangue.
Ogni tanto, grazie a Dio degli eroi arrivano e provano a salvarci, delle persone che alimentano quel briciolo di speranza che è rimasta dentro di noi, ed ogni tanto è bene ricordare anche se fa male, 23 maggio 1992 la strage di Capaci attentato riuscito in pieno a Giovanni Falcone, 19 luglio dello stesso anno analoga sorte per Paolo Borsellino.
Ripensandoci dire due eroi mi sembra troppo poco, due persone che per l’ideale più nobile, la giustizia, hanno vissuto nel sacrificio e ci hanno rimesso la vita.
Purtroppo però, nonostante il loro sacrificio, il loro smascherare e denunciare il legame torbido fra mafia e istituzioni non si sono visti risultati concreti adeguati.
Oggi come oggi infatti non sembra cambiato niente dall’epoca, basta guardare l’ipocrisia e i paradossi dell’intero mondo politico(direi che parla chiaro il caso Forleo), le menzogne che ci spacciano, l’informazione manipolata bene a tutto questo dobbiamo cercare di opporci, cerchiamo di informarci di aprire gli occhi per vedere realmente, per cercare la verità.
Se sono eroi non lo so, ma i vari Beppe Grillo, Marco Travaglio, Oliviero Bea, Piero Ricca per citarne alcuni, usando chi della pungente ironia dietro cui si celano verità sacrosante chi della seria e lucida informazione ci aiutano proprio ad aprirli i nostri ‘’begli occhietti spenti’’.
Basta poco per capire che certa gente è veramente senza dignità, che sputa su qualsiasi ideale, sul comunismo, sul liberismo, sulla giustizia... mi viene il voltastomaco se penso alla corruzione politica, alla disinformazione e alle verità manipolate che ci propinano i mass-media, a questo insieme di pseudo-persone che senza grazia nè scrupoli calpesta i valori più belli camuffandoli in falsi partiti schierati, in notizie deviate, tutto rivolto ad ipnotizzare la massa.
E l’otto settembre sarà il giorno del V-day, sarà una nuova alba di speranza ed io ci sarò, sarò a Bologna e non per dovere morale ma per bisogno primario.
Non dobbiamo mancare, dobbiamo farci sentire, manifestare per dare un segnale e se saremo in tanti un segnale lo daremo contro chi vuole soltanto farci dormire per renderci schiavi e servi
.

1 settembre 2007

''Regalami il tuo sogno''

Rovistare nelle scatola rossa, nella piccola scatola rossa, nel nostro scrigno e quanto passato ci ho trovato. Insieme a te. Un quarto della mia vita insieme a te.
E guardare le vecchie fotografie, sorridere e commuovermi di fronte alle tue immagini del 2002, quando tutto è iniziato, quel maledetto 2002 l’anno sicuramente più bello della mia vita, l’anno zero e da lì in poi entrambi abbiamo scoperto che niente sarebbe stato più uguale.
E adesso i propositi disperati di normalità finiscono nel cesso da soli con la nostra disperazione tutto per colpa nostra e di come siamo, di come ci siamo alimentati, il cibo per l’anima che si trasforma in veleno e poi di nuovo in cibo.
Mi rendo conto di quanto tossico sia il mio anarchico egoismo sentimentale forse è sbagliato pretendere di voler ancora possedere il tuo sogno, sperare che tu me ne doni ancora i frammenti più luminosi e più oscuri, anche perché come sai non sono in grado di custodire niente e dammi tutto l’oro del mondo che farò di tutto perché me lo rubino, ma del tuo sogno non riesco ancora a farne a meno.