ATTENZIONE QUESTO BLOG HA CONTRATTO LA MENINGITE...

SE SIETE PERSONE SOGGETTE A FACILI TURBAMENTI TUTELATEVI NON LEGGETE..


20 gennaio 2009

''Strani giorni''

i giorni lenti i giorni spenti i giorni in cui tutto quello che nascondi sono finestre ridotte ad icona di mondi virtuali sotto fogli ordinari, ordinati in sprazzi di tempo inutile.
e tu che tremi e tu che te ne vai e tu che non te vai e tu che stai ferma mentre ti mangi da sola.
se cento delle tue lacrime uccidessero ciò che uccide me ti prego di non smetter

''lei aveva la fica stretta lo prendeva quasi come un coltello che la uccideva''
più violento ero più godeva
più spaventato ero più lividi aveva
per poi farci male poi il niente
il dolore e i puntini di sospensione

gli occhi colmi di stupore le tue assenze in pubblico
l'intimità con il parcheggio dalle striscie gialle
e quello dalle striscie blu


13 gennaio 2009

I pensieri del Po

Nelle catene di montaggio
nell'assemblaggio delle anime
come lamiere
come plastica
come in qualsiasi fabbrica
la metalmeccanica degli elementi
finisce sempre fredda

per le morti bianche
per i macchinari opachi
intorno alle stanze sante
maledizioni del virtuale
danzano e attendono la pioggia

nell'esistenza del dazio
per costruire fuori dal confine
ciò che dentro il confine
non può essere prodotto
ma solo commercializzato

come nuvole divorate dal cielo grigio
i processori come profeti
strappano la strada stretta
dei percorsi troppo simili
all'inverosimile
come fumare sigarette al cloro
troppo poco vivere per convenzione
nel dogma dell'assenza

è singola ma plurale
è di sorgente è verità
quel che di grande nasce puro
muore sempre di foce a delta

10 gennaio 2009

''Cervelli azzerati''

Il tempo che corre l'influenza che lo rallenta, le flebo forti per guarire, nei giorni tranquilli ed in quelli strappati e ricuciti alla cazzo, la voglia di vivere che accellera e che poi frena brusca, nei viaggi in un mondo sciupato, nei percorsi interiori dei raid a Gaza nei tormenti di un perchè sempre domanda.
Gli esami e le loro risposte incontrollate, paurose, indefinite e nei campi l'erba incurante dell'inverno cresce per morire.

ho scommesso di venire
ho scomesso di eccedere
ho scomesso che scommetterò
poco più di quanto posso
il non lo hanno mangiato i cani
le siringhe sterili e le teste pensanti

5 gennaio 2009

A Te

una delle cose che mi è più difficile è tradurre il calore del sole
molto più difficile del tenerlo tra le mani
per me che so cantare abbastanza bene come si specchia e si riflette il dolore
per me che della mia miseria ho fatto parole
con la febbre sembravi una bimba in fasce

ti voglio bene...

2 gennaio 2009

La cura

Nei giorni che seguirono la pace aveva ucciso un inafferrabile serenità, sbiadisce il colore delle luci che nelle feste si moltiplicano come cavallette che illuminano ancora la guerra tra le spade del pensiero e gli scudi esterni ed interni.
La buona protezione si sa ci protegge dalle malattie.
La buona protezione si sa è una vita in una camera a gas.
A ovest esistevano solo sconfinati campi e colline piene d’avorio e di alberi di seta, ma il popolo inerme quasi si pentì di aver avuto gambe ignave incapaci di compiere il passo.
La libertà in sintesi era la sola e pura consapevolezza ma il sapere statico è l’amante più passionale per la sconfitta dinamica.
Non c’era più traccia erano state cancellate le orme di una rivoluzione tanto inutile quanto immaginata, il sole nella stagione fredda rende il celeste quasi macchiato, e poi ancora sempre più nascoste e predominanti le stelle ruvide con le proprie corone di spine.
Nei cieli radicati a terra ognuno ha un regno ed ognuno è re, ognuno ha le sue croci e ognuno i suoi chiodi, ma sul golgota accade sempre qualcosa forse è il cielo che è più grigio o forse sono le nuvole che sono troppo bianche e colui che ci salva sembra sempre troppo disastrato per portarci pienamente al sicuro
La cura quella che avevano inventato gli antichi, la cura quella che aveva violentato il secolo scorso è stata dissacrata.
Nel silenzio le dieci cenerentole perdono le scarpe ma dopo un attimo d’esitazione riprendono a ballare.