ATTENZIONE QUESTO BLOG HA CONTRATTO LA MENINGITE...

SE SIETE PERSONE SOGGETTE A FACILI TURBAMENTI TUTELATEVI NON LEGGETE..


27 giugno 2008

La voce di giugno

Il calore stretto in un pugno nato a giugno
Poi parole di cristallo e paure in rima col metallo
Questo magazzino è ricco è una rivoluzione
Questo magazzino ha una mansarda di confusione

Il tuo letto è coperto dai tuoi vestiti nuovi
Il tuo letto è coperto mentre ti nascondi
E poi ti muovi
Mentre mi nascondo e poi mi muovo

Sradicare il razionale per viaggiare nel tuo continente
Popolato sulla costa e isolato dagli oceani
Ma sconosciuto all’interno

Poi mi spari i tuoi capelli sciolti nelle vene
I tuoi mali le maree le tue mani ed i tuoi ori
Nei tuoi occhi vivono animali strani
Nei tuoi occhi vivono i miei riflessi rari

Mentre mi nascondo e poi tu mi muovi

Sradicare il razionale per viaggiare nel tuo continente
Popolato sulla costa e isolato dagli oceani
Ma sconosciuto all’interno

22 giugno 2008

''Dio solo sa se questa città ha alberi''

Questo magazzino è una rivoluzione, questo magazzino avrà vita fin quando avrò inchiostro nelle dita e scivolare, scivolare dalle scaffalature, sistemare i ricordi sulle impalcature durante gli inventari di metà mese durante gli acqusti dagli stabilimenti dei fornitori per far incrementar le spese.
E i sentimenti corrono via dagli escrementi delle loro menti mentre giugno svolta sui trenta gradi e non lascia scampo ai temporali.
L'umidità che va via e e crea calore tra le mani.
L'umidità che corre via e dilata i fori delle mani.
E non tengo giugno in pugno aspettando luglio e il bene che ti voglio.
E il male che agita il mare.
La chitarra ha due orecchini nuovi e suona da sola e suona senza amplificazione fino a sbucciarsi le corde ma noi continuiamo a mangiare freschezza senza sentire la stanchezza delle ore passate davanti alle tempere.

e se non fosse male odore ma profumo
se non fosse male odore ma profumo

Scometti che la paura nuova ti tenga in nuova comunione col rischio di contaminare la condivisione dei beni dei mali degli acidi dei basici del ferro dell'oro dell'argento dei diamanti del mare e del pane.
Senza le materie prime anche il fumo si colorerebbe di viola anche il fumo non troverebbe posa e disperdersi nel vento che soffia lamento ma sai per adesso non credo anzi se vuoi non canto piuttosto che cantare in playback.

18 giugno 2008

''Fuoco corri con me''

Sono un ragioniere quasi perfetto, fingere con loro fingere al lavoro, sorprendere gli impiegati ma i pensieri nascono lo stesso e si incuneano nell'ordine progressivo delle bolle e delle fatture.
I pensieri la paura i desideri e adesso sto pensando a come stavo ieri.
Quando ti abbraccio provo un gran calore sai, che ogni volta è diverso.
La scoperta la porta dell'anima aperta la paura che fa riscontro.
Vorrei non impattar niente con la mente.
Ascoltami e riflettiti sul sentire e non sentire.
Il mio cuore se ne frega dei by-pass, il mio cuore ha fame del tuo sudore.
Ma la mente produce cumuli di paura e li stanzia nel ventre.
Non ho paura di vivere ho poca paura di morire ho paura di uccidere e tremo al pensiero di generare e attivare il mio degenerare.
''piromani si nasce si vive e si muore''.
L'odore delle strade da percorrere sfida i nostri piedi.
E noi amiamo camminare a piedi nudi.
Poi guardando le candele hai visto anche tu come il vetro si spacca con le mie mani dietro la tua schiena.
Ci sono tanti colori in una fiamma ma sembra parta sempre dal nero.
E noi amiamo camminare a piedi nudi sul vero.

16 giugno 2008

L'inflazione

Cambiare fa rima con credere
Svenire fa rima con cominciare
La paura fa rima con cosa ti chiedo?

Affascinante pericolo d'incertezze certe
qualcosa si muove qualcosa vive
la mia anima senza lotto e scadenza
e sfuggita ai controlli dell' U.S.L.

''sento che ho qualcosa qui dentro me che non voglio sapere''

il calore ha un prezzo proporzionale a quello delle materie prime
la paura è l'inflazione che colpisce i beni di prima necessità

''il mio cuore è oro che cosa mi darai in cambio''

14 giugno 2008

''Silenzio pornografico''

Poi d'improvviso mi sono girato, di schianto mi sono fermato, ''tu sei più bravo dell'altro''.
Ascoltami che il riflesso di parole troppo razionali non intacca la funzionalità dei respiri.
Nelle illusioni squarciate dagli sguardi ruvidi.
Negli sguardi ruvidi sciolti dalle illusioni.
Giocando con l'elastico. La sua eccletticità per la rigità del lavoro.
Nel lavoro il tuo ufficio sembra urlarti il silenzio in coro.
In casa tua tutto mi sembra fatto d'arte, fatto d'oro.
Ti parlo di me.
Ti parlo di te.
Per mangiare e bere benissimo abbiamo speso pochissimo.
Per quanto?
Quanto spazio avremo prima della forza della paura.
Quanto tempo avremo prima della sua coperta dura.
Sono vicino con i pensieri alla finestra mentre dormo e tu sei alla mia destra.
''Hai la rivoluzione in te mi convinci a risorgere''

11 giugno 2008

Bolla di accompagnamento

Nella continuità di un arpeggio, nell'apice del mio cuore convesso.
Cerco quel che perdo.
Trovo quel che ho perso.
Prendere l'ascia e scagliarla contro l'aria, voglio tagliare, ho bisogno di tagliare quel che mi rinchiude.
''Nelle sere feriali provinciali turisti nei tuoi inferni sproporzionati''.
Disegni sui muri disegni con le tempere il tuo temperamento di follia.
Non ti basta un volo di poesia.
Non ti basta il suono.
Non ti basta seguire un sogno e la sua scia.
E' decisamente poco ciò che è buono.
Puntini di sospensione.
Sospensione dei punti fermi.
La luce sbatte su una scrivania e la sfonda.
Sparami.
Sparami.


8 giugno 2008

''La stagione del cannibale''

Cinque scorpioni sulla luna ad avvelenare i suoi crateri. Cinque persone danzano nelle stanze dei misteri.
Ho visto due animali rari che si amavano sotto i miei occhi, che si cercavano tra la folla inconsapevole tra la folla divertita tra la follia colpevole di arrivare e di andar via.
Il loro amore nel mio tepore.
Quanti dei miei gesti sono riconducibili ai vostri pretesti di economia svuotata dai mondi dove si vive nei sogni.
Mi scontro con le dure leggi dell'inesistenza mentre sono sempre più conscio di non avere riconoscenza, e mi rendo conto di quanti innumerevoli colori e sfumature abbraccia un livido.
Un cannibale quando è divorato dalla fame inizia a mangiar se stesso.
Ho fatto il bagno nello stagno, quello della mia vita quello del mio passato, ed ho cercato ed ho trovato quel che ho baciato.
''Le orme che lasciavi con i piedi umidi sul pavimento le han lavate via''.
Eppure dolore che da pagine vecchie si posa come piombo su pagine nuove.
L'arte non ha gabbie la vita si.
''Mi sforzo di ripetermi con loro'' e scopro che sono anch'io un ingranaggio di quel meccanismo chiamato lavoro.
''IO SONO IL VUOTO''
''IO SONO IL NIENTE''
''IO SONO LA DISSOLVENZA IN NERO''
''MA CHE VOGLIA DI PIANGERE HO''

6 giugno 2008

''Riprendere Berlino''

mi dici che sarà per sempre forte
mi dici che durerà fino alla morte

''fuori dalla tua porta fare la cosa giusta essere razionali mentre ti gira la testa''
non sarebbe bello sarebbe osceno

l'armata rossa non esisterà solo una volta
l'armata rossa è nella tua aorta

la macchina da guerra in azione
per invadere il porpora nell'intenzione

sciupami
forzami
sciupami
forzami

l'armata rossa non esiste solo una volta
l'armata rossa è fuori dalla porta

aprire
non aprile
aprire
non aprile
aprire
non aprile

che non è dolce dormire

4 giugno 2008

Pensiero #33

E guardavi con occhi bruni
ascoltando il lamento della luce

se la mia croce non avesse voce
sarebbe stato tutto più facile

poi inumidisco la spugna
per pulire le scommesse

fuoco
fuoco sugli allori
la via dell'armonia
a me sembra piena di puttane

così ho sparato a mani nude
ai fuochi d'artificio
rendendoli ancor più belli

l'hai notato prima tu
che sei più veloce di me

3 giugno 2008

In nero o in fattura?

Ti disturba l'imponibile?
Ti masturba l'imponibile?

La paura di impazzire
l'orrore della meta
La paura di mentire
il rifugio nella pietra

Il vetro rotto diventa più solido con l'età
l'impossibile sarà possibile solo a metà

ti disturba l'imponibile
mentre non piangi
muori nell'impossibile
mentre arranchi

2 giugno 2008

Il potere delle lucciole

Il canto di un usignolo faceva la lotta con il silenzio, il vento accarezzava gli alberi che celabravano la propria gioia facendo danzare le foglie, pensavo alla sacralità di quel frammento di vita.
Mentre gli squarci freschi rosa arancione dell'aurora rendevano sempre più debole la notte, dimmi adesso che cosa cercavano i tuoi occhi, niente di più delizioso, niente di più sublime della natura che sposa i sensi.
Le sensazioni sulla pelle che generano movimenti armoniosi e decisi sotto pelle.
Ti accompagno nella valle color verde ravvivata da un'altro verde dalla tonalità più accesa, mentre alle nostre spalle il rumore di un condizionatore sembra quasi il mare che si agita per testimoniare la sua grandezza, il suo incanto.
Disegnare e non definire i confini dell'Europa, i percorsi, le strade e i sentieri, il viaggio, la storia e la geografia poi hanno il peso di una piuma nell'arte.
Io so già mentre tu non sai che forse non vivremo mai la vita che abbracciamo nelle immagini di ''gioia e rivoluzione'' che luccicano dentro un monitor, l'aggregazione nella libertà e nella rivolta, che poi fu piegata dal sistema con la forza.
Possono uccidere come vogliono, quanto vogliono, reprimere le voci, bloccare un movimento ma non amazzeranno mai il seme della libertà.
Scoprirlo se capaci tocca a noi, osservare la fertilità dei nostri territori combattere l'aridità, in fondo anche la cera calda brucia la pelle ma poi si adatta alle nostre superfici.
Mi stupisco ancora poi quando alzo lo sguardo e vedo l'usignolo che cantava volare.
L'instabilià dell'altalena, concentrare le energie e poi esploderle sulle sue corde per tagliare l'aria per entrare nell'aria e farne parte, tagliateci pure i fili stappateci pure i lenzuoli per macchiarli di tinta nera con le vostre figure oscene, occupando ciò che è nostro ma il buio non spegnerà mai le lucciole.
Sai siamo forti, sai siamo delle belle persone.