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SE SIETE PERSONE SOGGETTE A FACILI TURBAMENTI TUTELATEVI NON LEGGETE..


24 agosto 2011

Alba senza nome

Solo uno sguardo ubriaco è capace di far cambiare il mondo
nutrito dalla sommessa gratitudine a quei rari e preziosi frammenti di felicità
nella nostra ingenua consapevolezza di diversità
da quella massa forte e compatta troppo morta e rotonda
nelle porte chiuse celebrali
nelle nere finestre ragionevoli
affrontare la notte non sempre significa vedere l'alba
e che alba sia un incubo caldo
e che alba sia un gelido viaggio
agli antipodi dell'eterno bisogno
di tornare a casa
mio dio in questo luogo rotolante
stringimi forte quando ti volterai verso lo specchio

12 agosto 2011

Libertà

la libertà è una coperta oscura
viva tenace calda oppiacea e insicura
costantemente presente
è il condizionamento cosciente
prigione satura che ho dentro
acerbo frutto
raccolto in estate ma consumato in inverno
vittima morsa da vipera
come carnefice di medicina
reale che tange l'ideale

e ideale che muore di saggezza
ribelle alla rivoluzione
e rivoluzione contro ciò che è rivoluzione

sapiente ma avidamente leggera
rettile sottoraneo
conformista
paura logora che urla
conformista
che cadi d'innocenza
che tu sia tu
che tu sia me
che tu possa tollerare
ciò che hai capito per sempre

9 agosto 2011

L'incedere fumoso della mia sigaretta

Frammenti di verità
porzioni di borghesia
pulviscolo impazzito
del tuo cielo razionale

sfera di ghiaccio dalle gambe antiche
divora il cuore di chi vive
nel tuo occhio vivo di caos
di oscura celeste pupilla
di piacere immenso e folle

ho visto il tuo culo vestito di fiori
avido e vivo di carne
voglioso di danze
mesto meschino

inala dolce fiocco di cenere
inala quel che sono
mentre esalo ciò che sei

simmetria rotta
inchiodata al vuoto
perfetta rotonda
calda violacea miseria



8 agosto 2011

''Il pensiero costante di piangere mi riporta a sognare''

Mentre ti addormentavo ti cantavo luce agli occhi, uccidimi il buio col sole che sei, cullami il cuore e non smettere mai.
Mi ricordo che osservavo il mare mosso della sera, le alghe così vive e le spiaggie quasi bianche quasi scomparse, le vite nuove, rubate e poi intrappolate, e tutto si fondeva e tutto si mischiava come un mazzo di carte.
La nostra partita chiamata felicità, il profumo del suo sbocciare il cadere malinconico dei suoi petali sulla nostra pelle.
A volte è così tenero quel che provo che vorrei che tutti ne facessero parte, ma l'universo è composto a scale mobili e ci si lascia trascinare, discese e salite verticali, porte scorrevoli filtri disumani.
E' pesante la mia interiorità, è un parco chiuso è muro di Berlino, mi divide mi apre e mi chiude.
La ''storia di un impiegato'' di chi è stato talmente a sinistra che poi si è ritrovato neanche senza saperlo a destra, ''la morte è insopportabile per chi non riesce a vivere'' un eutanasia adatta un compromesso storico della propria intimità che non riesco ad ingoiare e a digerire.
Il male di vivere ''giorno che viene giorno che va un giorno vale un giorno'' per poi scivolare libero fino a perdere il contatto, l'arcano dei perchè nati domanda a cui ogni risposta si inchina poi si piega poi si spezza in frammenti di verità, in frammenti di menzogna, labile concetto, fragile e soggettivo.
''Meglio artefatto e volgare o meglio coglione'' cantavamo tutti a squarciagola nella hall della nostra adolesceza, quando la vita delicata ti bacia come labbra di donna, respiro, lieve, respiro, battito, irregolare, respiro.
La circonvallazione dell'ideale, quasi fosse un atomo, quasi fosse la verità che ancora oggi con i suoi urli fa calare un silenzio romboante dentro.
Verità ''la libertà è una forma di disciplina'' quanto sei, come sei, ancora come una frana mi sotterri, ancora come ieri mi illudo di esistere.
Spargo queste parole come gocce d'acqua nelle mie terre bagnate per arrivare ad inondare i miei deserti, il mio amore la mia siccità
toglimi la sete amore
toglimi la sete amore

3 agosto 2011

Il Risveglio

Torno dopo circa un anno e mezzo, ritorno più borghese, come una lama che recide se stessa , ritorno più consapevole di quanto io sia mai stato.
Gli eterni ritorni, i fiori che sbocciano in pieno inverno quando fuori nevica, quando fuori è comunque più morto che dentro, i fasti dell'oro d'oriente, il comunismo consumistico, le forme squadrate e ruvide dell'occidente che calpestiamo questo è il mio dono questa è la mia dote ''ero nel sogno della vipera'' e per salvarmi mi sono fatto mordere forte e ho aspettato che il veleno si mischiasse al sangue e che il cuore lo pulsi in ognidove.
Ritorno con al tavolo delle trattative un dio che come un fornitore mi garantisce il bene e il male necessario che propriamente non esistono, ritorno con i miei sogni al mylicon e con il fumo delle mille sigarette autoprodotte nate e morte per inquinarmi
Il mio risveglio nato dal candido pianto di un bambino per i mal di pancia, dai fiumi di pannolini per non sporcare lo scorrere potente della vita, il mio risveglio alle due e venti di notte per darti un bacio e vedere se dormi e vedere se sogni.
Un anno e mezzo per cambiare un anno e mezzo per restare vivo, per gonfiare di ossigeno i sogni che si sono spezzati per la rigidità della loro colonna vertebrale tenuta ancora insieme dalla saliva dei nostri baci.
Un anno e mezzo per cambiare casa, lavoro, per lasciare pezzi d'anima sui muri delle nostre lacrime, dentro i nostri litigi, un anno e mezzo per tagliare il cordone ombellicale con quel che ero un anno e mezzo per avere un figlio.
I tuoi occhi i suoi occhi io a volte non riesco a vedere nient'altro. Sono cieco d'amore nei miei sguardi profondi.
Ti amo Ele
Ti amo Leo