ATTENZIONE QUESTO BLOG HA CONTRATTO LA MENINGITE...

SE SIETE PERSONE SOGGETTE A FACILI TURBAMENTI TUTELATEVI NON LEGGETE..


22 luglio 2008

The lines

So the stars could be grey painted of green
so the history's whore could stick with me at the geography's fields
whatever thing you live
whatever thing make you rain
maybe in the day made of waves
like red point in the wall like blood in the wars

do you change the skin with the mint?
do you change what have you found with the certains of the ground?

Playing like children in the heaven of fear
sailing in the tear in the hell of heaven

for killing the words of the world
for breaking his tongue with yours

have you ever had doubts about the light?
have you ever had doubts about the lines?

try to check the point try to use my drugs
now how do you feel?
now how do you fall?

I am a line I am ink blue
I am a mass of points

21 luglio 2008

''It sticks around with you until the day you die''

Poi in totale assenza di gravità varcarono lo stretto dei Dardanelli e si ritrovarono davanti a quello del Bosforo.
Il tragitto percorso come l'asfalto sotto i piedi del viaggio e Bisanzio gonfia di splendore.
Sotto assedio e vegeta di splendore.
Vedere le stelle alate, e le costellazioni come ragnatele di seta, luminose come come l'aura della neve.
Non ho mai avuto il sangue rosso come il mare, non ho mai creduto alla roccia degli scogli e il sale muore nelle tubature. Se pensassi alla sete del sole per i miliardi di anni in cui è stato costretto a bruciare.
C'è chi per natura non può bere.
Le molecole del mare nero e se io in questo istante sono vero tu lo sei sicuramente di più.
L'aria messa a ferro e fuoco dalle sigarette.
Nelle narici percepisci il tremore derivato da un odore che non conosci. Mi dici che nell'altro mondo si respirava meglio che l'ossigeno era più fresco.
E poi trascurare il mare e accentuare le intersezioni tra le gallassie sul tuo ventre e la via lattea. Se il cielo avesse un nome non ci sarebbero più parole tanto adatte.
Se non hai una fede e se non hai una sede ti aggrappi al vento come quando ti arrampichi sui pensieri senza pensare.
Tu e i tuoi moti di terromoto, per incrinare la terra.
Quando scopri che la sopravvivenza è solo una gabbia quando scopri che la salvezza è solo una bolla.
E ancora calpestare il bene il male e le scorte di cibo e di carburante.
E accovacciata e in schiavitù ti disegni il sangue sulle vene per poi farlo fuoriuscire e provare piacere.
Non ho occhi così grandi per ascoltare il suono di Dio quando muove ancora le mani intorno al corpo di un figlio prescelto, di un figlio nato per morire nel modo del mondo.
Ed insegue le lucciole e le lucertole.
Poi il violoncello tocca terra e le voci nella testa superano l'ultima righa del pentagramma in un attimo di splendore dove il tempo non ha tempo dove il tempo è eterno.
E riscrivere la bibbia.
Chi si ribello al volere dell'essere perfetto di colui che ha iniziato la vita e voluto la morte fu stracciato e lancianto oltre il limite del centro del pianeta nell'abisso della crosta terrestre e non fu un errore fu solo un oltraggio di liberazione.
Quel che fotte è la cognizione. Perchè più ci pensi e più ti fermi.
Non mi sono scoperto troppo poi nelle risposte con i punti interrogativi mentre mi chiedi di non slegare polsi e caviglie e ti soffermi sul paradosso che avvolge i punti di sospensione.
Ti dico ancora una candela e parlami delle lampadine senza lampadario e della creatività al buio.
Hai mai provato a spaccare le canzoni?
Ho la pelle d'oca ho la pelle violentata.
Poi intorno al tavolo cercavi più sedie per partorire nuove idee come ospiti. La carie si riproduce con la stessa forza di cui scrivo con la stessa forza di come ti parlavo quando ho deciso di uccidere i mattoni con la sabbia.
Mentre il sale muore nelle tubature che dissetano la città, e la forma sarà sabbia nebulizzata che ti piove morbida sul corpo.

15 luglio 2008

''Fragole e sangue''

Rivoluzione cangiante, rivoluzione cangiante che ognuno ha bisogno di fragole che ognuno ha bisogno di sangue.
Nelle sigarette con l'audio al massimo, la circonferenza del mondo da descrivere.
What do you find in my scramble veins?
Costitutiozionalmente corretto, veloce in salita e lento in discesa, se la serenità ha un prezzo adesso ho una busta paga.
E continuavano a scegliere le cene disinibite.
Come giocare a favore dei fiori rossi che nascono sulle radici degli alberi.
Come se non ci fosse vacanza, cammino e tu hai qualche nuvola da prestarmi per oscurare le lampadine?
Chi ha da dare chi ha da mangiare chi ha da rubare mentre è estate e fuori si abita più che in casa.
Ti ricordi le vecchie canzoni che si sposano sui muri.
When you're alive in me I can see much more what 's going to fading
L'interesse messo in fattura a sconto merce.
Potevano ucciderli ma li hanno solo massacrati così che poi cambiano idea, ma alla fine il seme se non cade in acqua cade in terra, il seme arriva a fine mese e poi cambia mese.
Potevano ucciderli ma li hanno soltanto massacrati e fuori si abita più che in casa.
Se non mi capisci posso farti un paio di occhi nuovi posso darti un disegno daltonico in pegno se non mi capisci non mi gestisci e sono libero ma domani mi addormento presto che ho molto cose da fare e torno di nuovo a lavoro.
Aspettando la fine per sentirmi nuovo.
Nelle provette la verità è che hai i valori sballati verso il basso sei mal nutrita.

7 luglio 2008

''Sono un musicista contabile''

''Ero molto meno stanco di voi''
Cosa vi fa sentire vivi immensamente vivi? Cosa vi uccide? Cosa vi riempie di morte?
Risposte sconosciute risposte scontante contate sulla punta delle dita di una mano, nelle cinque vie del centro di una città.
Le lezioni per disimparare e i comportamenti da tenere gli interrogativi cruciali e i dubbi esitenziali.
Esistere ''rigoglioso di lotte moltitudini splendeva pretendeva molto'' il mondo e il mappamondo sai si illumina con una lampadina nata al suo interno.
''Contiene membro d'uomo che s'alza e spinge insoddisfatto poi distugge''. E intorno a me ho cambiato stelle ho cambiato strisce seguendo tutto ciò che infetta la vita con la vitalità.
Cambiare osare distruggere lacrimare. Le lacrime sulle guance di una donna bionda la rabbia negli occhi di una dea in apnea.
Ascolta quanto rumore fa il silenzio, e mi chiedo se il silenzio esiste.
La gioa nello scoprire che per ora non esiste
La stessa passione che anima le mani quando sfiorano quando graffiano la pelle che avverti un pò tua la stessa passione che disconnette i circuiti dei processori che amplifica i sapori e gli odori.
''E un invito all'Hotel Supramonte dove ho visto la neve sul tuo corpo così dolce di fame così dolce di sete''.
Per le strade sterrate per correre con le caviglie slogate, dove le parole, quante parole vuoi?
Le paranoie piene di sensi affollate dai sassi.
Per farmi sconfiggere mi sono fatto assumere dagli anticoncezionali concettuali, mentre batto sulla tastiera ''col tuo ordine discreto dentro il cuore''.
Finire ai bordi del cielo per vedere se l'universo è sferico per vedere se le stelle sono davvero sette come i peccati capitali.
Come le capitali del mio sterno.
''E ora siedo sul letto del bosco che oramai ha il tuo nome ora il tempo è signore distratto è un bambino che dorme ma se ti svegli e hai ancora paura ridammi la mano cosa importa se sono caduto se sono lontano''.
E mi chiedi l'inchiostro per la tua penna, ti stupisci nell'arena quando ti ho portato a nuotare in un posto diverso dal mare e lo sai quanto mi dai.
Io che sono nato in una città circondata dalle mura sono fatto per essere devastato.
''Pensavo è bello che dove finiscono le mie dita debba in qualche modo incominciare una chitarra''

2 luglio 2008

Proporzioni

Sparami con le armi bianche, scrivimi nelle tue pagine, ogni fiore cede un petalo in pegno al sudore che cola dagli organi più stanchi.
Forse i reni.
Forse il cuore.
Forse i polmoni.
Studiando la dinamica e le rivoluzioni degli ormoni adrenalinici studiando le tue azioni.
Per il bisogno primario di sentirti vivo hai ucciso a sangue caldo.
Le tue morti e le morti altrui.
Quasi fanno male.
Omicidio colposo. Quasi come parlare di sogni e speranze a un malato terminale.
Ti saluto dal mio ufficio mentre faccio una proporzione per sapere se costa più un biglietto aereo per il paradiso o quello di un interail all'inferno.
La scelta si sa non esiste, la scelta è il purgatorio.

1 luglio 2008

Semi di serpenti

l'impero diroccato, l'asfalto sgretolato,
non vedi sanguinano i muri
urli stonando i gesti
urli a squarcia gola
e tutte le parole esplodono come mine dentro un contenitore a pressione

dici che l'aria di maggio sveglia il mare
dici che l'estate si nasconde dietro poche settimane
ma non ti vedo parlare
ma non ti vedo ballare

ho visto il mondo dagli occhi ciechi
l'ho visto con i miei occhi ciechi
e uccidere se non è una colpa è pur sempre un crimine

pena di morte o pena di vita

ho visto il mondo accecarsi gli occhi per raggiungermi
e io offrirgli i miei per non vedere o vedere il non

le mie pupille e la loro sete

e crollare nel verbo
volontà volontà volontà

scorre via sulle piste di ghiaccio
vola via sulle piste di cocaina
dove la tua auto è più veloce della mia
e con un accento sporco mi dici che non cadremo
e mi dici che cadere è impossibile vivendo nello scivolamento perpetuo

non tutti conoscono
non tutti conosceranno

la vera pena è l’isolamento che provoca
ciò che non è mosso dalla mente

mi dici che la verità conserva semi di serpenti dentro
mi dici che la verità è assuefazione al veleno più che eroina
perché è naturale l’immunità

e la desensibilizzazione e la dialisi della novità

la sorte
la morte e la vita sono le unghie e le dita

"morire per le idee va beh ma di morte lenta’’