ATTENZIONE QUESTO BLOG HA CONTRATTO LA MENINGITE...

SE SIETE PERSONE SOGGETTE A FACILI TURBAMENTI TUTELATEVI NON LEGGETE..


18 agosto 2007

Ci siamo dati da mangiare

In tutti questi anni passati ad aprirci le anime e a ''ricucirsi i polsi'' ci siamo dati da mangiare a vicenda e non so come abbiamo potuto far crescere la malattia che ci sporca gli occhi e ci modella lo stomaco e non riesco a capacitarmi di come a volte ci vogliamo bene e ci vogliamo ancora, di come a volte ci calpestiamo e restiamo inermi e pesanti su noi stessi.
forse siamo pazzi e non c'è niente di male forse l'immagine che adesso, più si addice al nostro sentire e quella che vedo voltandomi, il letto sfatto e vuoto.
e troppe voci nella testa, e troppo rumorosa è la melodia del mio ''battito debole'' che spinge in ogni dove il mio sangue infetto intriso di soffi di fuoco e gelate invernali, toccare l'apice non è impossibile lo sai, toccare l'apice non è impossibile se il suo vertice corre sempre più veloce di noi.
ma noi continuiamo a nutrirci e a negarci continuiamo a non sfamarci e a non amarci che intanto le nostre crisi epilettiche si riposano un po'.....

Domande insane

Probabilmente sono ancora troppo illuso e me ne sto rendendo conto, probabilmente sono ancora accecato dall’oriente troppo indorato e da un ponente troppo povero, e la cosa migliore la soluzione è l’incognita del confronto.
Confrontarsi ed avere un intimità con persone allo stesso tempo simili e molto diverse da me può darmi da bere?
La verità la mia verità può essere limitante? e può essere possibile una felicità assoluta nella realizzazione di se stessi indipendentemente dall’amore, indipendentemente dal mio modo di amare?
Essere felice con me stesso, essere felice per me è sinonimo di amare ed essere amato, possibile che per come sono non ci sia altro che mi renda tanto luminoso e raggiante che mi faccia volar per davvero nel paradiso vero?
Paranoie da giovane ed intraprendente imprenditore nel settore delle anime vive e “sono l’ultima cosa che mi rimane” e ci sei anche tu seni blu e ci sei anche tu.
Ma poi un fulmine un tormento me ne vado, te ne vai la nostra verità messa in discussione. Cosa è giusto? adesso posso dirlo anch’io.
Siamo stati solo uno scudo per proteggerci dalla nostra incapacità di costruirci un percorso e solo all’idea mi sento derubato poi penso che mi sbaglio sento che mi sbaglio e ti vedo così povera, ma quanto sei povera ma quanto sei troppo povera….

Continuando a sfasciarmi la testa mi chiedo se un Dio perlomeno il mio, vede e non provvede o vede ma non sente, comunque è la mia miseria, comunque sono sempre più schiavo del mio sentire per la gioia del mio percorso nella vita reale.

17 agosto 2007

amica in the sky

Correre e cadere, correre e sperare e poi ancora correre, corri dentro di te amica mia, per cercare per trovarti.
E stare attenti ai mali, e stai attenta al male e stai attenta a te, e ci vuole costanza per prendersi anche se la costanza sembra un miraggio di chi non si ha e non si avrà mai
, credere in se stessi, vivere se stessi poi non è impossibile e vorrei tu lo sperassi e a volte vorrei sperarlo anch'io.
Basterrebbe avere fiducia, e poi lavorare e sudare, sudare i mali, il dolore, sudare il troppo, e non voglio essere superficiale, so quanto sono difficili e impossibili le patologie quando ti mordono nell'anima, e quanto vorrei essere capace di aiutarti, un aiuto diretto, senza parlare a vanvera e senza sciverti in codice è solo che molte volte vedo tutti i tuoi fili scoperti e ho paura di toccare quello sbagliato, ho paura che salti tutto in aria perchè le mine sono crudeli e sempre troppo pericolose.
Tutto quello che ti dico e che ti voglio bene e credo in te e ci credo tanto, ora tocca a te non perdere contro te stessa e so che ce la farai.

16 agosto 2007

Due animali così volgari neppure pari

Scrivere di noi adesso mi sembra assurdo, così lontani, così lontana per un niente senza la capacità minima di sollevarmi.
E adesso tanti dubbi vengono anche a me. Ora che sei diversa da prima ora che un pò fai paura. Ora che sei ancora completamente diversa dalle altre ma in un certo senso molto più uguale.
Molto più oggettiva più aperta meno disprezzante, e tanto affamata tanto da immaginare di assaggiare certi mondi che ancora ripudio che una volta ripudiavi.
E probabilmente la migliore tra noi sei tu. Quella decisamente meno campanilistica e più attenta ai suoi bisogni, alle sue mancanze e alla sua paura di rimanere tagliata fuori, di sprofondare nelle autonegazioni. Ma che splendida tristezza che mi fai.
E il nostro passato che in un certo senso è crollato. Che svaluta nella borsa della verità odierna e di domani.
Ma i suoi occhi erano sinceri come i tuoi sensi di colpa. Come le tue scalate sugli specchi per distorcere e ammorbidire la violenza che mi usi.
Come l’improvvisa tristezza che mi cinge il cuore se vedo il futuro insieme ad una donna che non mi ama, e che non sa dare dolcezza, che non può essere solo mia.
Perché solo mia, ‘’di chiunque tu ora sia solo mia non sei’’.
E la purezza di sentimento e i 23 cancellati dai calendari, tutto se ne è andato in questa estate massacrante, aspettando settembre e i massacri successivi, aspettando settembre non avere il tempo ‘’nel sangue scorre il seme ma è un seme nero e lento’’.
E continuo a non crescere o a farlo troppo lentamente per come scorre spietata la vita.
E vorrei sapere come devo fare per crescere anch’io, per guarire dalla mia infinita pseudoadolescenza, dalla mia malattia dalla mia profonda anarchia interiore e soprattutto dalla mia monopassione per te.
Ed inutile dire che la musa che mi salverà stavolta non sei tu e che vorrei che la speranza stavolta fosse interamente riciclata ed usata per costituire solo carta e alluminio.
E naturalmente continuo a scoparti senza cuore e ci godo, continuo a vederti strafatta di cazzo e ci godo, parlare col corpo e non nascondere niente ed osare, osare sempre di più fino al volgare, fino al baratro e perdere perdendoci insieme nelle alchimie della pervesione scarlatta.

Sei sveglia?

Sei sveglia, allora guarda attraverso quello che non hai se ci riesci, se puoi e se vuoi.
Non dimentichiamoci di noi.
Non dimentichiamoci di noi stessi che al momento sembriamo immortalati in un quadro di modì senza occhi e con i colli tanto lunghi quanto esili e incapaci di sopportare tutto il peso che accresce il nostro non senso di essere quelli che siamo.
E se non capisci non importa, fra un mese e mezzo è il tuo compleanno e sto pensando di regalarti un uomo, e se non capisci non importa.
Il fatto è che non importa a nessuno la cosa mio malgrado importante, e tutto questo non senso un giorno ci lascerà le spalle senza che nessuno si angosci senza che nessuno si preoccupi nemmeno noi dolce pioggia estiva di sassi, nemmeno noi.
E poi vorrei vederti serena e se sei sveglia vorrei tu rimanessi a letto, come puoi, come vuoi, come sei ma senza vestiti.

14 agosto 2007

Inutilmente difendersi

Non sai quanto crederci ancora ma sai,nella cattiveria mi sento più vivo, vorrei farti del male vederti strisciare tanto umile quanto disperata come un serpente innocuo senza veleno.
Ed il problema è mio, è solo mio ma questo non vuol dir niente perché fa male uguale e mi rendo conto che sono esecrabile e deprecabile, inabile e fatiscente abbracciato dalle mie difese tossiche ed è l’unica cosa che so fare, cercare difese inutili è disperatamente inutile se voglio solo e soltanto attaccare.
Confessarmi che hai peccato sconfessare la fede nell’amore cieco per la tua carne
Confessarmi che hai peccato sconfessare la fede nell’amore cieco per la tua carne
Confessarmi che hai peccato sconfessare la fede nell’amore cieco per la tua carne
Inutilmente difendersi dai mie paradossi confusionali e perversi attaccare di colpo, guerra lampo, conquistare in pochi giorni tutte le terre fertili, senza pietà né grazia.

Prima che arrivi settembre

Ricordarsi di essere caduti, di essere rotolati di distruggere qualsiasi cosa che sia umanamente controllabile, sapere di essere sprofondati nel fiume dove si può nuotare solo se siamo inabili non è decisamente consapevolezza ma anarchia.
E sono sempre più pazzo e me la rido di gusto, dopo tutte le lacrime cadute dagli occhi sulle lenzuola dove non c’eri e i mal di stomaco ad avvelenarmi i pasti per perdere peso esterno toccando i meno quindici gradi dall’inverno.
Ed internet che mi lascia a piedi nel deserto. Solo e a piedi nel niente, sotto il sole del deserto.
Il parlamento che prende fuoco e l’impotenza di essere veri, Dio tolga ai più deboli per dare ai ricchi stavolta, Dio scenda dal trono e si inchini alla miseria più nera che ci guida o ci salvi finché siamo in tempo, se siamo ancora in tempo, senza calvari, morti e intermediari, prima che arrivi settembre.

Aspettando tutto prima che arrivi settembre e la non sete e la noia che vestita da clima mite ci darà il buongiorno e intanto sono sempre più pazzo ma ora me la rido, ma ora sorrido.

"gemma che effondi ardore"

Le tue mestruazioni non sono mai state così puntuali, e programmare le vacanze non è mai stato così difficile e poi averti e spezzarti un due.
Averti nel corpo come ho sempre voluto, possederti come ho sempre sognato, rendersi conto che è tutto reale, rendersi conto di perdere qualcosa, e sentire il mio cuore languire.
E per urlare non mi basta più neanche la voce. “ A fior di pelle salirono gli sbotti bruciando i nervi le vene e i loro fiotti” , vedere tutto il mio sangue intossicato dal fumo che scorre veloce e mi brucia la razionalità, raccogliere i frutti del mio stare e il mio lamento sommesso, il lieve malessere che si fa maestoso e pesa come un macigno nell’economia quotidiana, le sedie elettriche accolgono i miei sentimenti e i miei fastidi-vittima fugaci che volano e cadono e poi “peggio di noi non si può stare credimi, l’alta marea ci porterà via credimi ”.
“Gemma che effondi ardore” dove sei? La mia anima vorace non trova cibo ed impazzisce ed io con lei.

intro

Essere un ragazzo di 23 anni, avere una vita esteriore abbastanza comune, essere, vivere in una realtà totalmente provinciale, nella sanissima provincia pistoiese di merda circondati dai fiori e dai vivai che mi tolgono l'aria, essere malati dentro, essere malati di verità, essere malati nell’amare è questa la mia condizione. E sono nel controllo. "Sei fratello nel controllo".
Vedere il mondo orrendo che ci circonda, subirlo e sentirsi impotenti di fronte a tanto schifo, annusare l’amore, che da buon mostro ti mangia il cuore, e sentirlo ancora come unica via possibile per la felicità. Essere folli per necessità, per istinto per verità e disattendere.

Far nascere un blog, sentirlo come bisogno primario, per sfruttare a pieno il potenziale espressivo che il web offre, e ringraziamo il suo inventore che ci ha salvato dalle televisioni
che propinano merda, oggi grazie alla rete abbiamo il potere in mano, possiamo scegliere cosa vedere e dove cercare, possiamo conoscere...e poi s
parare da internet, spararti da internet, questo blog non ha alcuna ambizione letteraria e solo composto da invettive sterili e sfoghi o qualcosa di simile…