ATTENZIONE QUESTO BLOG HA CONTRATTO LA MENINGITE...

SE SIETE PERSONE SOGGETTE A FACILI TURBAMENTI TUTELATEVI NON LEGGETE..


30 maggio 2008

La speranza è la distanza dal reale

Oltre il sole oltre la miseria
i raggi sfondano la circonferenza
e il perimetro della differenza

Confondi gli sfondi
Sfondando i contorni

La distanza dal profondo
è l'unico male
La speranza è la distanza
dal reale

E srotoli parole d'emergenza
nell'esigenza
di sentirti vivo

ho scoperto e scavato ancora
ho assaggiato ciò che mi divora
violentandomi le gambe
ho visto un cigno volare

28 maggio 2008

La morsa sociale, lavorare

Assunto.
Apprendista.
Assurdo.
Che oggi è stato il mio primo giorno di lavoro.
Ragioniere.
Ragionare.
Lavorare e la testa mi fa male.
Chissà cosa resterà, delle mani che si sciupano, delle bestemmie sotto il sole, delle tante ore, del gelo, del vedere i fiori fiorire e io a raccoglierli per farmi maledire dalle piante.
Dei fitofarmaci e dei diserbanti.
Sono nella morsa. E gli ingranaggi girano e non si fermano.
E avrò uno stipendio.
E spero di ritrovare l'anima nel database che gestisce il magazzino.
E ho paura di perderla di venderla a qualche cliente, di vederla fatturata, acquistata magari a poco prezzo.
E farò molti straordinari.
E non voglio spengermi.
E sento i sogni più lontani.
E colo di inquietudine al pensiero della distanza da quel che sono.
Che il lavoro uccide non sempre la carne.
E io non voglio morire al lavoro.
Che ''sono un musicista contabile, ho il male di vivere o è il troppo caffè'' che sogno di volare lontano più lontano del profondo e ora ho un lavoro che mi tiene ben saldo alla realtà.
Mentre la testa gira e ti chiedo di darmi sempre la verità.
E sarò leale ma adesso si è fatto più forte il reale e si è preso la mia vita.
Che a lavorare in nero mi sentivo vero, adesso lavorando per davvero un pò mi piego per necessità.
''Il lavoro debilità l'uomo''.
L'umanità debiliterà il lavoro.
Che non voglio certo l'oro.
Che non voglio certo esser come loro.

22 maggio 2008

Una poesia porno

Per sentire, ascoltami
è costante brusio la melodia che sale
per aprire, aprimi
in un continuo movimento nel girare la chiave

il male che ho perso, il male che ho scoperto
la sensibilità allacciata al piombo

manomettere l'ordine che comporta il vuoto
nell'intenzione di immortalare la rivolta in una foto

invece l'intenzione muore in braccio all'aspettativa
la pioggia non lava le ombre ma stinge la luce
l'umido nascosto penetra e si avvita
alle articolazioni consumate del mio duce

e tutte le sue ferite e tutti i suoi tagli
dell'umidità sono i bersagli

sono facili bersagli
gli spiragli
dove viveva il sangue

e adesso gemiti e carne
per esserne di nuovo un suo componente
per esserne di nuovo parte

fuggire in cielo
volare in un bunker

21 maggio 2008

Disagio d'apnea

Gettare fuori, frammenti di nuvole scure che si infilano nei miei cieli.
Ho ancora arcobaleni in bianco e nero.
Ti pensi vittima ma sei costantemente suicida.
Nel bilancio sei in perdita nella bilancia mai in equilibrio.
Ti racconto con parole mute la novella delle ombre, sfogliando pagine vuote, venendo fuori, mentre ti costruisco un castello d'anidride carbonica.
Mancanza d'aria.
Mancanza di binari.
Mi schiaccia a terra il peso di un'entità inconsistente.
Nervosismo profondo, nervosismo apparente.
Aspetto tempi migliori
Le mie mani colano di porno, la disoccupazione occupa le mie certezze.
La chitarra è l'unica vela che mi salva dall'ancora nera.

20 maggio 2008

''OCEANO DI GOMMA''

''Chi di noi due è reale tu non sei più vivo e io non sono mai stato capace di amare''

Che cazzo succede che cazzo succede...il salvagente è il piombo?

19 maggio 2008

''Love inside me turn to ice''

''ICEBOX''

''See me falling see me falling
cold as ice
love inside me love inside me
turn to ice
I'm falling I'm falling
cold as ice
love inside me love inside me
turn to ice
cold as ice''

Io non ho più niente
tu non hai più niente
solo distanza dal passato
dal presente e dal futuro
l'urto di quelle tonnellate
la tua gigantesca valanga di neve
mi ha gelato
il segreto della neve
il candore e il gelo

Vedo ciò che vedi tu
ma ciò che credevo
muore in te ogni mattino
ti chiedo chi sei
l'eco del nulla
e poi
solo ghiaccio nero
sputami adesso la differenza
tra anarchia e l'assoluta monarchia
dove tu regni

''LOVE INSIDE ME TURN TO ICE''

18 maggio 2008

Il senso in percentuale

se gira l'angolo
diceva che non esisteva
scoperto lo spigolo

l'inclinazione ottusa
inversamente acuta

la mente di colpo si infranse
sotto le scarpe chiodate del cielo

dipingi con i chiodi
ti tagli le mani
ti arrugginisci le dita

prepari le nuvole col bianco migliore
e le conservi in una scatola insieme a quel che resta delle stelle cadenti
impattate al suolo

il vero cercato con violenza forse non è vero
il vero adesso forse è sbiadire

perchè si apre una voragine dove vedo precipitare qualsiasi cosa
dove in ginocchio comicio a leccare i suoi bordi

Male di vivere male di morire

Raccontami raccontami, che colore aveva il cielo del giappone quando per terminare la guerra furono sterminate migliaia di persone. Furono rase al suolo due città.
Metabolizzare un infarto. Il richiamo del vero che fa eco alla morte
Questioni superiori questioni di identità.

Le illusioni strappate a morsi dal quotidiano.
E seguimi che ti porto a vivere nel centro storico del nucleare. La circonvallazione dell'atomo
E baciare la sua scissione.

Ti racconto che è cancro, nelle rivelazioni delle rivoluzioni, nei fiumi di montagna dalle acque inquinate.
Comincio a capire, lentamente dalle scale mobili in direzione contraria cominicio a salire.
Quando tutto può far male.
Quando il male non si vede.
E il cane nero scarnito dal pelo corto si allontana con l'anima in bocca.

Raccogliere i detriti delle ossa mi dici, tutto ciò che è stato seminato dal passato, tutto ciò che diventa materia e che brucia nei roghi medioevali insieme alle streghe.
E voi che continuate a coccolare i vostri bambini morti per poi riporli in incubatrice.
Nella speranza che dormano.
Nella speranza che un domani si possano costruire una casa, si possano comprare una casa.
Le menzogne che costruiscono il cemento dei mattoni ha un anima di plastica.
La lotta armata e il porno.
Mentre è notte fonda e una ragazza torna a casa coi sorrisi delle luci ambra, e tutte le notti prima di addormentarsi si fa una doccia.
e tutte le notti prima di addormentarsi si masturba.
il gioco delle dita per assaporare la vita.
resistere si dice resistere mentre piange mentre nel godere si sente pura e rinasce come una bambina malata.
i detriti e gli scarti delle scorie.
cercavi di divertirti sulla sedia elettrica, vedere quanto può pulsare il cuore, quanti battiti possono esplodere in un minuto, quanti alti e bassi quanto onde cardiache possono abbattere l'alta tensione.
cercavi di divertirti sfidando la morte mentre l'entità senza volto e con gli occhi viola che piangono saliva ti stringe al collo.
questioni di superiorità ''questioni di qualità''.
resistere allo sbarco dei clandestini e scrutare con curiosità chi cerca di conquistare un nuovo mondo con dosi sempre più forti di ormoni congelati.
non cercavi l'armonia e hai fatto a pezzi prima gli accordi e poi non contento hai impiccato una chitarra con le sue stesse corde rotte.
qualcosa non scorre e non ci sono dighe.
la troppa velocità è pericolosa se l'asfalto è bagnato e il vetro è occupato dalle gocce d'acqua dalla grandine.
la troppa velocità non si può controllare e l'ansia sale.
l'inquietudine non ti fa dormire mentre scopri che la pena pricipale della tua lama personale è l'autolesionismo.
E il giappone è diventato una potenza industrializzata.
Inquina.
Gli estintori sabotati dai demoni nell'inferno, mi dici che non si può cadere da una montagna mi dici all'apice ci sono le nevi perenni, ma ignori il fatto che strattonando il cielo è crollato anche il sole e ha scavato con tutta la sua violenza una voragine profondissima per arrivare a fondersi col centro della terra. Mentre tutto brucia si incediano i boschi si incedia l'acqua ma si sciolgono i ghiacciai.
E poi vedi solo nero e fumo.
e poi vedi solo acqua bruciata.
e vedi tutto solo con occhi neri.
mi dici che esiste la terza persona.
ti chiedi se è plurale o singolare
mentre qualcosa non scorre e vedi che esiste solo acqua bruciata.

15 maggio 2008

Sieropositivo

ti si incunea tra le dita, come una scheggia di ferro arrugginito, ''la bussola è impazzita'' il terreno sotto i tuoi piedi è sbiadito.
e non lo sai e non sai dove vai. cerchi i miei perchè nel detersivo.
comunque non ne usciremo vili. forse neanche vivi.
quando la chitarra urla e prende a martellate la voce.
mi dici che non hai scampo.
però il tuo tremore è caldo.
come asportare con la lingua il calore della carne del corpo di una donna.
tu mi corrodi e senti odore di zolfo.
e spargi zolfo sulle foglie ingnorando la mia vegetazione.
mi dici che dividerai le moltiplicazioni. che la chimica è parte della natura teorizzata.
intanto spargi acidi umici ovunque. per radicare meglio.
il conflitto di disinteressi. ma ho ancora la cura.
migliorare nel diabete. rifiutare l'insulina.
è pericoloso mi dici ma non me ne curo.
intanto credi di distruggermi mentre mi adori.
è spargi benzina sulle ferite per poi incediare il tutto con una sigaretta accesa da poco.
mi dici che lo fai per disinfettare mi dici che lo fai per uccidere i batteri.

14 maggio 2008

AFTER

andiamo di corsa al concerto. corriamo nello sconcerto.
andiamo mentre un morto guida una polo.
poi la rabbia.
le urla per far piangere le canzoni.
''è come se mancasse tutto'' ti dico che mi manca l'aria ti ripeto che mi manca l'aria.
Soffocare senza alcun male.
poi la rabbia.
quando il tuo corpo non riesce a contenere quel qualcosa che ti esplode dentro che ti divora.
ti stava sgozzando mentre cadevi.
tensione e soffocamento.
mentre vedo i miei pupazzi di neve che si avvicinano ad un camino per scaldarsi ignorando che si scioglieranno.
ricompattare le battaglie e le crepe dello splendore.
ricompattare i muri della torre di babele.
quella che porta alla porta del cielo.
mi chiedo spazio mi rubi il posto.
Sigarette e ferita al pollice.
Farsi del male fare del male.
Se vedi il vetro tremare e senti un crampo allo stomaco è il momento di usare il martello e spaccare la nebbia.
per uccidere il cemento è meglio danzare sulla sabbia calda magari impazzendo.
è meglio danzare sulle sabbie mobili che rimanere immobili.
ti fa male? quanto male?
ti muovi?
si, finalmente poi ti muovi.
vitalità che piove lieve e inumidisce i vestiti.
poi l'attesa.
poi un rettile sul palco.
il sangue freddo lo fa muovere anche dopo la morte
lo fa muovere intensamente ma dura poco.
ti cerchi in televisione, canti che sei senza voce parli con i sottotitoli.
novità vecchie.
lo sapevamo tutti.
Ma io lo so, che quando dominavi la folla da lassù la schernivi ti schernivi, ti ho visto sorridere e poi ridere ancora, un morto con la pelle splendida o una massa che ti osanna per cose che sono lontane da ciò che eri.
e magari stai ancora pensando se sei più morto tu o la folla.
ma io lo so che è la tua vendetta privata.
essere osceno.
e forse siamo più vecchi entrambi.
ti ricordi manu? quando anche noi cantavamo ai concerti, quando non era peccato agitare le braccia e scoprire sul polso un orologio di calvin klein mentre cantavi ''sui giovani d'oggi ci scatarro su''.
Quando avvertivamo così tanto le tue parole mentre ce le sputavi in faccia, quando eravamo felici di celebrarti sentendoci investiti da una forma di biodiversità che ancora oggi ci accompagna.
Quando con urli lacrime pelle d'oca sensazioni ed emozioni sublimavamo i tuoi concerti.
Quando c'era meno gente. Quando c'era solo quel tipo di gente.
Quando capivamo tutti meno e sentivamo tutti di più.
e ti ho visto manu, ti ho visto esplodere su ''la verità che ricordavo'' ti ho visto pieno di energia, per un attimo, ci hai illuso tutti ancora, poi pian piano ti sei spento, mentre le tue mani sulla chitarra andavano sempre più sicure e veloci e la tua anima di colpo si fermava.
Ma provo a capirti manu, perchè saresti troppo finto a ribellarti perchè non senti più niente in modo forte, perchè la tua verità e non cercarla più la verità, perchè sei morto nei tuoi vuoti.
perchè le ferite non si risarciscono mai e il sangue scorre via, fino a scomparire, fino a toglierti la vita.
o forse mi sbaglio? o forse non mi sbaglio?
eh si manu, siamo proprio invecchiati,
ma mentre tu sei finito, io sono ancora giovane.
io ho ancora tempo.


addio con affetto simone

13 maggio 2008

Ancora sotto le bombe

cinque dita dalle unghie corte
il bisogno di una mano
cinque raggi per tre porte
riusciresti ad aprire la terra per me?

non sai quando ti uccise
non sai quando perdesti la memoria
non sai quanto ti permise
di cambiare geografia alla storia

lo scudo non significa lacrimare
nelle ferite al costato hai cercato
la certezza della morte del cristo

il rogo della tua croce
il suo bruciare
lo ha fatto risorgere

gerusalemme è ancora viva sotto le bombe
gerusalemme è ancora viva sopra le onde

11 maggio 2008

''Parole sussurate''

Come se poi anche le parole dipendessero dai numeri.
Come se poi anche il mal di stomaco dipendesse dal cibo.
Non capirete non mi potete capire.
Cercare le parole non esiste.
Le parole spuntano dalle tane come gli animali.
Le parole ti sputano in faccia il senso.
E non ci credete più.
E la disillusine vi ammacca un pò il cuore.
Che io non saprò mai suonare
Che io non saprò mai cantare
Ma ci credo con una violenza e sento cosi mie tutte queste cose che se non vinco non posso perdere.
Nel labirinto dei 22 pacchi regalo. Nei sorrisi inquietanti.
Nelle felicitazioni apparenti.
Fotografie e mine, fotografie e croci.
22 pacchi esplosivi grattacieli interiori che crollano, la dinamite nei crostini e il gusto che si scioglie nel sapore che muore.

Le persone le persone dove sono?
La mia disperazione il dolore che galleggia negli aperitivi dolci nei vini rossi e in un gin lemon.
Tu che eri parte di me adesso sei il mio armadio inutile.

Le persone le persone che tristezza.

9 maggio 2008

''E i cani avvelenati''

Poi fai i sogni strani. Se dormi poco se dormi male o semplicemente se dormi.
Che non c'è un cristo per la tua croce ma forse lo sapevi.
Magari pensi che sia solo colpa delle stelle che si sono impiccate al cielo e vivono di morte lenta tutte le notti per poi sotterrarsi di giorno.
O forse si sono semplicemente paralizzate nell'atmosfera per colpa dell'effetto serra. In modo da non diventar comete, così che non possono cadere.
O magari è solo colpa tua e della tua inutilità.
Essere puntuale col mondo non è mai stato il tuo forte.
E le scelte sbagliate che ti fottono.
E lo scegliere in se che ti fotte.
E la resistenza contro i colpi di sonno contro i crolli di sonno.
Taglia e incolla, cancella e copia.
Restaurare i documenti. Le malattie e l'infanzia.
E tu che per proteggere i sogni vai a vivere in mansarda.
Così i ladri ci mettono di più ad arrivare a scassinare la porta del tuo appartamento d'illusione.
E i gatti che si arrampicano sul veleno prodotto dal temovalorizzatore nel cervello.
Incenerire incenerire.
Mentre muoio al lavoro per vivere.
Che le ore sono tante e ti spezzano le gambe.
E il tuo scrigno chiuso a chiave ti salva sempre, respirazione bocca a bocca.

ma in autostrada del sole finto verso milano
col cazzo che ci vado

4 maggio 2008

''Fammi i tuoi discorsi metafisici''

Che non si sa come e quando ma un giorno dio ha inventato la musica. e lo ringrazio senza bestemmie. e lo ringrazio con le bestemmie.
''per ammazzare il tempo ci siamo sconvolti'' vorrei urlarlo a squarcia gola in un megafono dal centro del sistema solare.
Vedere la mia voce che si abbatte sulla sfera terrestre come un meteorite.
Vorrei urlarlo in distorto e vedere chi mi fa l'eco.
E vasco (le luci della centrale elettrica) fonde il microfono e disegna onde col plettro e tutti ipnotizzati.
E un abbraccio che metto in cassaforte tra le cose più care.
Insieme al suo plettro.
E il mio cellulare che funziona male per raggiungerti.
E poi suonare in un campo asfaltato per i cani che ovviamente in lontananza abbaiano.
Suonare e sognare.
Sognare è roba da pazzi.
Sognare e poi sono cazzi.
''Per rincorrere i tir per rincorrere i trip su motorini elaborati''.
Perchè ''mentre parecchi facevano l'università alcuni si impiccavano in garage'' ma finchè hai aria sotto i piedi in fondo va tutto bene.
Galleggiare senza mare galleggiare a mezz'aria.
La doccia stagionale con l'acqua dalla palude non sempre finisce male.
E accendersi un'altra sigaretta per fumare il reale.
L'orologio al polso dell'impossibile poi è senza pila.
Questioni private questioni di tempo.
I dirupi e le curve i guard rail e i pedaggi e tutti i chilometri che ci hanno asfaltato da percorrere cercando di fuggire cercado di raggiungere cercando di inventarci sentieri solo nostri.
Per tutte le volte che sono costretto a usare il diserbante per proteggere i miei territori dalle erbe infestanti per tutte le volte che sono costretto ad usare pesticidi per proteggere i miei fiori dai parassiti per tutte le volte che dormo con i vestiti e senza abbracci per tutte le volte che la notte finisce e il giorno non ti da il buongiorno ''PROTEGGIMI DAI LACRIMOGENI E DALLE CANZONI INUTILI PROTEGGIMI LE SOPRACIGLIA DAI MANGANELLI E DALLO SCROSCIARE DELLE PIOGGIE ACIDE''