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24 ottobre 2012

poesia del martedi

In un supermercato per rinascere
per comprare l'utile per guardare il superfluo
alla cassa per finire
per pagare tutto
per spendere ciò che bisogna spendere
flotte di persone che deviano i loro percorsi prestabiliti
in cerca dello sconto
in cerca della novità

un carrello metallico basta per contenere tutto
quasi una gabbia aperta verso l'alto
una gabbia che si muove con me
una prigione inventata dalla finta libertà degli scaffali
profuma di pane ha il gusto del quotidiano

se poteste vedere ciò che vedo io
se poteste annusare questa plastica bruciata

ci sono giorni in cui si può pensare di evadere
in cui si può pensare di cadere e forse rialzarsi 
in cui poter fare progetti strategici per contenere il respiro
per poi liberarlo e dare ossigeno ai nostri piccoli organi

il potere d'acquisto ci rende umani 
inconsapevolmente umani
telecomandati dall'interesse per le etichette

il martedì ha una memoria latente 
che brucia ancora di inizio 
che ha in mente la fine
ieri l'altro ieri mentre l'indomani saremo a metà

percorso viaggio che importa
prendi e getta via l'involucro

il martedì è ancora presto per tutto
il secondo giorno dopo il confine
col sesso che si srotola tra le vie
tra le cosce scongelate al microonde
puttana e banconota
saracinesca di carne al risveglio
senza latte ne alba
sperando in cuore nuovo 
sperando in un giorno migliore