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26 febbraio 2012

''La mia vita a un chilometro da qui''

Sono passati dieci giorni da quando te ne sei andata da quando ci spartiamo il tempo con nostro figlio.

Dieci giorni come dieci pistole, le stesse che mi hanno inflitto questo dolore lancinante nel cuore, un cuore sfondato, logoro, sangue colante nausea, da speranza morta.

La speranza nel ritorno al nostro amore.

La speranza di vedere quest'incubo come la cosa più distante possibile dal reale.

Digito parole bianche su questo sfondo nero, digito parole vere, parole che non avrei mai potuto immaginare.

La menzogna ha un sapore sicuramente più dolce della verità, ma è cancerogena come un edulcorante, ti rigranzio della tua verità anche se uccide.

Però riesco ad aprire gli occhi ancora, riesco a sentirmi ogni qual volta mi avvicino al dolore, riesco a rompere quello stato di catarsi in cui la gelida routine mi fa annegare.

Ho bisogno di rinascere in questa casa che a volte si tinge di colori tetri e terribili, ho bisogno di perdere la memoria che mi insegue come un'ombra armata dalle mie stesse paure.

Sono giorni strani giorni da non contatto. Giorni in cui abito in un limbo sopra l'inferno per poi sprofondarci e sognare il paradiso.

Notti in cui dormire è l'ambizione più grande.

Questo grande dramma che mi fa sentire vivo.

Ti prometto che amerò nostro figlio per sempre.

Ti prometto che un giorno rinascerò.

Ti prometto che un giorno sarai del tutto innocua.

1 commento:

mas ha detto...

Più che a lei, promettilo a tuo figlio: probabilmente è a lui che importa di come stai, di quando potrà vederti. E' un momento difficile, lo so, e ogni parola è inutile, quindi mi fermo qui. Spero solo tu stia presto meglio...