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8 agosto 2011

''Il pensiero costante di piangere mi riporta a sognare''

Mentre ti addormentavo ti cantavo luce agli occhi, uccidimi il buio col sole che sei, cullami il cuore e non smettere mai.
Mi ricordo che osservavo il mare mosso della sera, le alghe così vive e le spiaggie quasi bianche quasi scomparse, le vite nuove, rubate e poi intrappolate, e tutto si fondeva e tutto si mischiava come un mazzo di carte.
La nostra partita chiamata felicità, il profumo del suo sbocciare il cadere malinconico dei suoi petali sulla nostra pelle.
A volte è così tenero quel che provo che vorrei che tutti ne facessero parte, ma l'universo è composto a scale mobili e ci si lascia trascinare, discese e salite verticali, porte scorrevoli filtri disumani.
E' pesante la mia interiorità, è un parco chiuso è muro di Berlino, mi divide mi apre e mi chiude.
La ''storia di un impiegato'' di chi è stato talmente a sinistra che poi si è ritrovato neanche senza saperlo a destra, ''la morte è insopportabile per chi non riesce a vivere'' un eutanasia adatta un compromesso storico della propria intimità che non riesco ad ingoiare e a digerire.
Il male di vivere ''giorno che viene giorno che va un giorno vale un giorno'' per poi scivolare libero fino a perdere il contatto, l'arcano dei perchè nati domanda a cui ogni risposta si inchina poi si piega poi si spezza in frammenti di verità, in frammenti di menzogna, labile concetto, fragile e soggettivo.
''Meglio artefatto e volgare o meglio coglione'' cantavamo tutti a squarciagola nella hall della nostra adolesceza, quando la vita delicata ti bacia come labbra di donna, respiro, lieve, respiro, battito, irregolare, respiro.
La circonvallazione dell'ideale, quasi fosse un atomo, quasi fosse la verità che ancora oggi con i suoi urli fa calare un silenzio romboante dentro.
Verità ''la libertà è una forma di disciplina'' quanto sei, come sei, ancora come una frana mi sotterri, ancora come ieri mi illudo di esistere.
Spargo queste parole come gocce d'acqua nelle mie terre bagnate per arrivare ad inondare i miei deserti, il mio amore la mia siccità
toglimi la sete amore
toglimi la sete amore

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