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18 agosto 2008

Forse è colpa dei treni che forano

Poi le pianure si fecero buie e non si illuminò nient'altro, ricordo che c'erano tre bambine che danzavano, avevano tutte le mani nell'acido, dita di cristallo, unghie di legno e nel volto un uomo morto.
Ti preparavo la via per il massacro ti preparavo la via per la pornografia, perchè a volte si arriva ad un certo punto e ci si ferma. si arriva ad un certo punto e si inizia ad ansimare a non sentire il male il bene il mare e quello che era pane.
E non ha senso produrre stazioni.

Sono quello in cui non credi
Sono ciò che offendi
Sono quello che non vuoi
Sono ciò che puoi

Ascoltavo gli sformati di poesia ed i cocktail di parole stringevo in mano un libro mentre mi accorgevo che era tutto mio, dio stesso mi ha preso a manganellate.
Sciupando tutto.
Rubandomi tutto.
Sarei stato migliore sarei stato più forte se avessi sposato la morte invece di morire attaccato ad un flebo di realtà e sterilità.
E mi chiedo ancora se non ci sia davvero altro modo.
Non ha senso produrre stazioni eppure siamo tutti così bravi nel farlo così stupendamente e magnificamente bravissimi nel farlo.
Riflessioni e strangolamenti di cervella, riflessioni estive a fuoco spento, prigioni.
Con la scusa di trovar l'assoluto sono l'emblema del relativismo e non trovo un modo.
Non trovo un fottutissimo modo.
L'amore per sempre, la vita eterna, lasciare un segno, essere eroi per essere, la verità la verità.
''Sento di avere una milza nel cervello''.
Sento di avere una vita facile e una vita spenta.
E sono lento non tremo e vedo.
Ali enormi spezzate ricucite congelate e fuse.

''com'è che non riesci più a volare''
''com'è che non riesci più a volare''

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