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23 agosto 2008

''Guida tu''

Una chiave di violino nel donare il sangue, ‘’così che non sono libera’’, essere spalle al muro abbattuto e ricostruito in un millenovecentonovantuno disperso in qualche calendario riciclato.
Sto pensando a quello che hai letto sto pensando al letto e alla dolce perfidia nel farmi pesare nel farmi pensare nel farmi alleggerire, dirigere le direzioni, è una sensazione strana due fasi a tema come i temi, confusione, generazioni, figli nati dall’imbarazzo e dalla paura che poi si convogliano nella libertà e nella condivisione, la candela rossa con il colore di una candela autolesionista ma la fiamma ha un arcobaleno dentro.
Perché l’arcobaleno va e viene senza essere controllato mentre la candela è luce di convenienza
Convivenza disinteressata.
Ti sta prendendo il sonno?
Ti massacra il sonno e io sono forte
‘’Padrone dove sei padrone vieni a prendermi padrone vieni a prendermi padrone vieni a prendermi c’è un incendio nei bar’’
Era un piccolo posto in un posto ancor più piccolo eppure si riforniva da un grande magazzino.
Mentre scrivi anche te che non hai sonno e stai meglio ingestibilmente parlando
Che sarà merito del gelato
Che sarà merito del vomito
E chissà se domani mangerò.
Per assorbire il fritto, per far scivolare la cera che poi si posa che poi si secca
Era una riflessione sulle mani sul porto sul parto e sull’ aborto.
Le tue cellule staminali condannate all’ergastolo.
La clonazione degli stati d’animo
La dolcezza dell’amarezza.
Quello che sono quello che non sarò quello che sarò quello che non sono
Non c’è male ma esiste.
Cosa c’è oltre il sonno la morte?
Sento calore e poi l’odore dei giardini quando smette di piovere
Cosa percepisci se non respiri?
L’apnea è fresca quasi pungente quasi piango ma sto bene.

‘’dove siete andati tutti’’ a ‘’riprendere berlino’’.

Nello spegnere la luce con le sigarette nel generarla accendendole e aspirandole
Confronti, prima, ieri, sera, è un paradiso.

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