ATTENZIONE QUESTO BLOG HA CONTRATTO LA MENINGITE...

SE SIETE PERSONE SOGGETTE A FACILI TURBAMENTI TUTELATEVI NON LEGGETE..


7 dicembre 2008

Storia #77

Versione numero quindinci asfaltare i ribelli sulla strada che porta al verde del seme nella neve, trascorsi indecenti, le puttane di praga si spogliano al passaggio del popolo deportato dalla città natale, le mille facce nelle fratture di un cubo, energia quella scava nel profondo quella che rompe il sereno e poi quel velo sempre più pesante e sempre più comodo, quello che da scudo diventa spada. Batte il cuore di piombo infiamma gli orecchi batte come battono i martelli sulle teste di chi muore, nessuno osava voltarsi ad ammirare quel tipo di rinascita, nascosti e sempre più volgari gli occhi di un giuda sempre più risorto e sempre meno solo.
I sorrisi goffi e fiammanti, il cibo come sigillo per gli stomaci in deficit di anfetamine strutturali, le luci si spegnevano al comando di generale poi di colpo si illuminava tutto di nuovo e non cambiava niente solo più fumo nell'aria.
La verità nei polpastrelli tagliati dal freddo e dalle corde, rivoluzione all'aborto rivoluzione non partorita, strade case palazzi cieli abiti e occhi sempre più freddi e pur fingevano di volersi bene
ancora nel legno scrivevano il nome ancora nelle unghie conservavano l'odore, e col suo sangue si lavavano le vene.
Per aromatizzare l'acqua.
Quanto dolore sospeso, quanto dolore inesploso.
Mentre scorre, scorre e brucia, nessuno.
Mentre vivere nel timore sembrava un opportunità, e non si trattava di paura e non si trattava di pietà ma di qualcosa di nuovo.
E loro bestie selvagge si divertivano a sbranare membra sociali ed io gemevo col loro
E io mi intossicavo con loro fino al colasso.
Fino agli occhi blu socchiusi e lontani dal mondo.
Dalla mia parte, disordinato dietro la linea ho pianto fino al risveglio.

Nessun commento: