ATTENZIONE QUESTO BLOG HA CONTRATTO LA MENINGITE...

SE SIETE PERSONE SOGGETTE A FACILI TURBAMENTI TUTELATEVI NON LEGGETE..


18 dicembre 2007

''Aspettando godot'', aspettando natale

Parole tristi, occhi morti cuore sull'altare pronto per l'ennesimo sacrificio. Patti Smith che ci aspetta in una chiesa. Scrivere un post con le mani che ti tremano con lo stomaco che si ribella.
Una signora che ci regala due biglietti. Tu non ci sei ed è la prima volta che mi fa così strano. Entriamo in chiesa, era molto che non ci entravo. Era da un funerale e anche se è brutto da dirsi quel giorno mi sentivo molto più a mio agio di poche ore fa.
Patti Smith sale sul palco o meglio sull'altare o meglio ancora vicino all'altare, non ho mai visto dare tanto amore a un pubblico a un ambiente come quello che riusciva a dare lei, con la sua parlata inglese bellissima, con il suo modo vitale, con le sue canzoni. C'era tantissimo amore nell'aria e il mio disagio era inquietante. Occhi lucidi, tristezza profonda, dolore.
La tua gioia senza me è una dipendenza. Così leggo in un e-mail. Non puoi vivere senza di me. Leggere un post e correre in bagno disperatamente. Quale strazio, quale croce, dove posso morire. Per favore per un istante almeno. Fare all'amore col dolore, come fare all'amore con un violoncello. Vorrei non aspettare più godot che tanto non arriverà mai, vorrei non arrivasse neanche natale.
La gente è più buona. I negozi sono più affollati, i preparativi per la festa, i preparativi per le cene e per i pranzi, i regali.
Le persone intente a fare l'albero, gli addobbi, mia madre che quest'anno vuol fare anche il presepe. Io che muoio nel buio di questa odiosa camera, nella mia camera, nella mia casa, nella mia famiglia. Dove tutto quel che è mio sono solo io.
Sognare di andare a bere del buon vino con de andrè, sognare di parlare di percorsi interiori con de andrè. De andrè è morto.
Il dolore nella carne, il dolore dello spirito.
Tutto l'amore di quella chiesa, tutta la mia inadeguatezza, questa notte non finirà molto velocemente. Questa notte non finirà mai.
La salvezza, la beatitudine, Patti Smith e Giovanni Lindo Ferretti, percorsi interiori, serenità solari. La mia invidia crescente, ne vengo divorato.
E mi chiedo se davvero il mio peccato sia la sincerità e l'ascoltare quello che c'è al di la del mare, sfidando il male, frammenti, detriti, pezzi di vetro, cosa scorre nelle vene. Un organismo senza arterie. Sono inadatto lo sono sempre stato e non ho mai chiesto niente. A nessuno.
Non ho mai chiesto amore, ne ho avuto sempre un bisogno estremo, la libertà nelle catene. La felicità assoluta. La dimensione estiva. Il tempo che corrode tutto. Tu, il tuo post, l'odio, il dolore, nuotare nelle parole. Non ho mai chiesto niente a nessuno. Non ho mai chiesto di nascere.
Confusione, il mouse che si illumina di rosso, che s'illumina ad intermittenza, come a ricordarmi che sto sanguinando, confusione, come a trasformarsi in una spia pericolosa.
Doveva nevicare oggi, non è sceso neanche un fiocco di neve, solo vento freddo, oggi, lunedì, il giorno sbagliato. Natale senza lavoro, lavorando senza occupazione, aspettare venti minuti per prendere cinquanta euro. Ne volevo solo dieci, volevo fossero miei però senza chiedere niente.
Farsi la doccia con l'acqua fredda. Sta arrivando natale, non amo, non mi amano, vorrei spegnere tutto e farlo riaccendere da una persona che venga per me con tutta la cura e l'amore che può, senza chiedere niente, e amarla con tutto me stesso senza che mi chieda niente. Avrei voglia di esser riempito di purezza, da qualcosa di limpido e non contaminato. Ma continuo a sbagliare, continuo a chiedermi di nascosto il perchè. La verità è un bisturi che ti apre senza anestesia. La verità è una malattia, pericolosa, che ti contagia e diventa cronica.
''Incubo numero zero'', natale di solito comincia sporco. Ho paura. Ho freddo. Ce la faccio. Anche se sono troppe tutte queste cicatrici, tutte queste ferite per perdonare non si sa nemmeno cosa, per non cadere giù dritto all'inferno. E quanto mi hai tradito con la tua lingua, con le tue labbra, con la tua mente e con i tuoi sentimenti. Muta la verità e quanta paura. Ma dormi serena e pò triste adesso che sei tornata da Bologna e purtroppo non sono contento per la tua gioia. Ma credo che un domani lo sarò. Il tuo post, i tuoi ti voglio bene, i miei occhi perdutamente persi nel buio di una galleria. La telefonata che non vedrà la luce. Tutto senza senso, confusione, disordine, disamore e non c'è nessuno, parole come fumo e ho paura, ho freddo ma ce la faccio. Vedi, guardami, vedi come si muore amore, ma ce la faccio, ma stai tranquilla che ce la faccio.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

grazie, grazie per quel commento.
grazie per aver scritto queste parole in cui mi ritrovo e che vorrei aver scritto io, vorrei citare tutto il tuo post, vorrei essere capace di scrivere in questo modo e dando queste emozioni.
e ti ringrazio per le parole che hai regalato a me che ho letto e a tutte le altre persone che potranno farlo.

Mattia ha detto...

la verità è un bisturi che ti apre senza anestesia.

la completa lucidità, è quella che fa male e ti fa vedere le cose come sono, semmai ce ne fosse bisogno. ed è la verità. vai in apnea, se necessario, fin tanto che realizzi che è ora di uscire di nuovo dal guscio. pianifica, progetti a medio termine, che ti tengano in vita. ma vivi, ti prego. funziona cazzo, almeno per me, e non c'avrei scommesso una cicca fino a due settimane fa.

(ma per le mille cazzate che voglio raccontarti, ti manderò una mail appena smetterò di rimbalzare da mille parti. che capito a brevissimo dalle tue parti, e che mi ricordo avanzi una canzone...)

stammi bene.

she's lost control.

m

territori della follia ha detto...

grazie mattia, tranquillo ce la faccio anche se a volte è veramente buio...aspetto la mail ciao e goditi vasco che ho visto è dalle tue parti