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21 giugno 2013

Poesia del lavoro


Sono sogni muti quelli che più impressi
Rimangono dentro come un respiro trattenuto
Sogni disperati e vivi che non ti parlano ne fremono di spiegarsi
Sogni sedotti dall’inconscio, bianchi e lucenti
che ti aprono la strada del buio
Apnea di vita che libera preme e di nuovo libera
Ossigeno vero in terra carbonica
Voglio solo bruciare, bruciare, bruciare
Bruciare, bruciare fino raschiare il fondo del calore della cenere
Sono sogni muti quelli che ti rivelano la verità
In un chiasso assordante di musica cruda
Ascoltata da assurda negligenza
di libera scelta in cui esprimo
Parola fatta carne
Silenzio vivo e  anima

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