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21 ottobre 2007

"Mi dicevi di continuare rocciosi..."

Vedere il muro, abbattere il muro, ricomporlo, tutti i detriti che navigano sui fiumi di alcol che riscaldano questo ottobre gelido. Il vento che soffia forte e freddo, i cappotti e le giacche che ci abbracciano e le foglie che volano e ieri sera una di loro mi ha baciato sulla bocca.
E che al bar sono arrivati gli alieni fra lo stupore generale della folla inconsistente con le loro armature punk e le chitarre al posto delle spade. La generazione che salverà il mondo e i miei occhi sull’arcangelo biondo, “un arcangelo stronzo misogino e per di più aggressivo”. E se avessi un figlio un giorno lo vorrei così .
E poi giù distruzione.
Solitudine e assuefazione.
È che venerdì notte ero talmente ubriaco da non sapere in che camera andare. E mi sono pure fatto il bagno nel vomito. Di colpo mal di stomaco.
E forse un giorno piangeremo così tanto insieme da farsi la doccia a vicenda, sperando che l’acqua sia calda.
E lui ti ama. E io no. E che forse sono più retrò di un gesuita ma proprio non ce la faccio a sopportare neanche un bacio “ è che ti sento mia ” e forse è meglio che così non sia. E dovrei guarire.
E ieri sera a casa tua ti ho tirato giù i pantaloni di forza e ti avrei scopata e presa di sangue e ti avrei anche fatto male o forse bene. È che sono un carnivoro e ti strappo la carne dalle ossa a brandelli, è che sono il tuo carnivoro.
Poi bere e bere ancora. Precipitare ed aspettare. E i suoi occhi che mi fanno male. E lo vorrei come amico. E stasera è molto distante da me e poi
quello di troppo sono io.
E “andiamo a vedere le luci della centrale elettrica” ad accendere tutte le lampadine e sovraccaricarle di energia per farle saltare in aria. Ed il bola mi si avvicina e siamo tabagisti insieme.
E parlare di letteratura e di ansia e mi dice di star tranquillo quando è l’ultima cosa che vorrei. E che sono sereno nel mio stato d’ebbrezza e “tutti gli altri libertini che sono stati biodegradati quando sono arrivati gli artificieri e ci hanno disinnescati”.
E poi mi invita ad una serata al devasto quando i suoi partiranno per la Cina. E sono contento e faremo un rave nello spazio.
E l’ultima bevuta che mi stordisce sul serio. Ed inizio a vedere cose strane. E che mi stanno sparando nel mio Vietnam e che mi hanno assunto per far resuscitare le mine disinnescate.
E chi è pazzo davvero che si fa un white russian alla drugo e si mette a ridere contento e io che sono più contento di lui e vorrei incenerire tutti gli psicofarmaci.
E “incendia le farfalle meccaniche” facciamole incendiare facciamole volare tutti insieme, tutte le parole che partorisco nella notte spiccano il volo con loro e usiamo le bestemmie al posto della punteggiatura. E in macchina tutte le più svariate sensazioni, il mal di stomaco e l’alcol che inizia a lottare con i succhi gastrici e poi piacere fisico una strana sensazione dal basso ventre al pene.
E Morgan che nello stereo canta “sono pazzo” e io che gli do il mio appoggio morale anticonvenzionale. E che ti senti protetta da me verò? E che la mia protezione non è omologata dalla comunità europea, anzi è decisamente fuori legge.
E poi aggredire i ricordi.
Quando mi donasti le tue mutandine dicendomi ti amo, e ancora le conservo, quando ti leccavo e gustavo sangue e miele e mi sembrava troppo poco dire trasgressione e mi sembrava un rituale sacro di due eretici e tutti i battesimi nelle acque oscure della perversione, ricordi? Ricorderai.
La tua faccia fra le fiamme nel basso ventre la tua faccia fra le fiamme nel basso ventre.

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