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23 ottobre 2007

"Precaria era l'aria" (e anch'io)

Se fanno fuori il blog di Grillo e se davvero fanno passare quella legge insensata ancora una volta emessa per distruggere quel poco di democratico che è rimasto in questo paese non abbiamo più alibi, dobbiamo fare la rivoluzione. Liberarci dall’oppressione distruggere e ricostruire.
Se ci fosse un giustizia vera e propria l’unico blog da sotterrare sarebbe quello di Mastella. E stanno uccidendo per l’ennesima volta Falcone e Borsellino per il caso De Magistris.
E in questo periodo mi vengono in mente molto spesso anche le parole di Padoa-Schioppa. Che siamo dei bambinoni che usciamo di casa a trent’anni. Ha proprio ragione adesso prendo il mio libretto bancario con seicento euro e me la vado a comprare. Oppure prendo un bel mutuo coperto dal lavoro a tempo indeterminato che non ho. E mille euro sono un lusso. E con mille euro col cazzo che ci si mantiene.
E in questo periodo dire che fumo troppo è poco. E se potessi riunire tutti i pacchetti di sigarette che ho fumato mi ci costruirei la casa. E rileggendo i miei post ho scoperto che ci sono troppe ‘’e’’ e troppi ‘’forse’’.
E nei nostri sentimenti ci sono troppi ‘’e’’ e troppi ‘’forse’’. Ed ‘’e’’ è una congiunzione e ‘’forse’’ è un avverbio d’incertezza.
E ho deciso che farò la cover band di vlad e delle sue luci della centrale elettrica. Mi esibirò in macchina mia. Farò i tour svariando fra i miei cinque posti auto e il gran finale, il concertò dell’anno lo farò in bauliera. Il problema è che non so cantare e suonare insieme. Se canto non suono e se suono non canto.
Forse il problema è che so cantare male e suonare malissimo.
Allora se un giorno vlad diventerà ricco mi deciderò di scrivergli e di chiedergli se mi assume come lucida chitarre e se magari gli sto simpatico me le fa anche accordare.
E chi capisce ‘’gli incubi dei pesci rossi’’? e il cielo sereno e senza nuvole piace a tutti ma quello di ieri verso le sei e venti era decisamente quello più bello e suggestivo che abbia mai visto. Pieno di nuvole rosse di un rosso sfumato ma brillante, di un rosso scarlatto. E tu non l’hai visto.
E la verità divora le coscienze ‘’bacia il serpente è lungo sette miglia cavalca il serpente è antico e la sua pelle è fredda’’.
E la poesia e la verità non si trovano certo nei salotti borghesi. Si trovano nei bordelli interiori.
Nei più fatiscenti bordelli di provincia del meridione dell’italia dei primi del novecento.
E mi stanno arrivando le raccomandate dall’inferno. E oggi sarebbe il ventitre.
E avrei voglia di portarti al mare ma forse con questo freddo non è il caso.
Il mare che se ne andato via con l’estate, la nostra estate tossica e sporca. E quanto sono danneggiato. E quanto amo danneggiarmi.
E con l’estate se ne sono andate via anche le tue cosce.
E mandami le tette via bluetooth o per mail che la sera le cerco sul cuscino e non le trovo.
E la scelta non esiste e mi tradirai e io aspetto inerme pronto a colpire.
E mi rendo conto che scrivo a rate, che sento a rate e che vivo a rate. Ma ti voglio bene.
E sono contento che hai ripreso a piangere leggendo i miei post, quando i tuoi soffitti grandinavano sangue e noi chiudevamo gli ombrelli.
E la mia immaginazione che mi fa mangiare, con le mie pseudostorie d’amore con le ragazze punk.
Con le mie pseudostorie di sesso con le ragazze punk. E masturbarle ai concerti in mezzo al pogo.
E scoparti nel piazzale del ‘’vecchio ulivo’’ a montecarlo. E sono un bisogno congenito di sesso, e sono un bisogno congenito di emozioni.
‘’tu correvi su chilometri di scontrini ma non mi raggiungevi ’’ e non sarò mai un semplice ricordo e non lo sarai mai neanche tu.
Emozioni indelebili.
Emozioni indelebili.

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