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19 aprile 2008

Ci bevono dal basso

E continui a pensare alla madre di tutti gli schiavi, ha braccia calde, dita di seta, fiumi di saliva dentro la bocca e sbava lava.
Al posto degli occhi ha due crateri e guardandoti cerca di assorbirti, possederti e farti suo per sempre.
Vuoi conoscere? Puoi conoscere? ti chiede.
Il golgota è l'emblema del vero e l'apice sta nella crocifissione al vuoto.
Il livello superiore mi interrogo, cosa serve per spostare l'alba verso ovest, nei passi muti che uso per non rovinare il cristallo del libro che con cura e gelosia conservi a nord.
Incastrato nella stella polare. Quella più luminosa. Quella più fredda.
Non nasce niente dal bruciare solo fumo, ma il fuoco è l'unica cosa che ti serve.
Per pietrificarlo dovresti rinunciare alla vita.
Nell'esplosione. Come un meteorite che impatta sulla terra.
Distruggere tutto nel tempo di un respiro.
Allora dilati le cosce per farti bere dal basso fino a farti piegare le gambe mentre stormi di rondini infette si nutrono dei pensieri e contaminano la primavera fino ad inquinare il fumo delle sigarette consumate troppo velocemente.
Affogare nell'aria com'è possibile se hai polmoni e non branchie.
Non hai mai avuto la sensazione che per tornare a vedere dovresti accecarti gli occhi?
''La città trema livida trema'', il paese ha fame d'energia, ma il piacere il calore e l'emozione che ho provato nel farmi la doccia al buio lo conservo come un tesoro.
Deprecabile, come usare inchiostro al posto di sangue.
Il tuo grembo esterno ti ha chiuso la cornice rompendola e ha il tuo stesso identico colore.
Non c'è niente di più disumano dell'essere umano.

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