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10 aprile 2008

''Qualche idea da regalare''

Distribuire curriculum. che lavorare in nero non è un lavoro vero.
che ''di teste di cazzo al mondo ce ne sono tante e un'altra non ci vuole’'.
Ed è vero. Cosa?
Che un lavoro regolare me lo devo pur trovare.
Perchè se non cerchi non trovi e il lavoro non ti trova.
Allora distribuire curriculum.
In questo paese arido, in questo paese dove si concima la merda con la merda.
Che la mia dimensione sociale ideale sarebbe stata la quinta superiore. dove non facevo un cazzo. Studiando per diventar pazzo.
E distribuire curriculum anche dentro la tua provincia. E chissà se mi userai o mi assumerai.
E fantasticare di lavorare sotto le tue lenzuola.
Nelle notti di pioggia per poi far colazione la mattina ancora col tuo corpo e con gli yogurt della muller.
E massaggiarti le solitudini.
Fondermi con le inquietudini.
Per poi ridere anche quando non c'è niente da vivere.
Coltivare su ghiaccio e poi giocare a hockey su aria.
Che siamo latitanti in ergastolo nei nostri paesi diversi.
Nei nostri stati uguali.
E la distanza c'ammazzarà?
O ammazzeremo la distanza?
Ma ''con me non devi essere niente''. Solo chi sei.
E poi le canzoni di vecchioni.
Come ''l'ultimo spettacolo'' e ''canzone per alda merini''.
E poi chiudersi in bagno mentre lavori per non pisciare ma per pseudo-piangere dopo aver perso il conto di quante volte sia girata nel lettore mp3 da 19,90€ (adesso infatti funziona una cuffia sola perchè il risparmio si paga) una canzone più che bellissima dei cappello a cilindro.
''24 dicembre''.
Una di quelle canzoni che prima si sentono e poi si ascoltano.
Che ti scaldano un qualcosa dentro e ti mettono nel cuore una malinconia talmente splendida e candida che in quella culla di dolore ti sembra quasi di star bene.
E poi dove cazzo andremo?
Nei viaggi al centro per l'impiego
Nelle scalate nella borsa delle nostre borse interiori.
Nel cercare una professione adatta, noi tutti liberi professionisti di una libertà che non si trova.
Che siamo scarti dei sogni infranti.
Nelle macerie colonizzate dall'impero
''Nei contorni nelle rime'' sognare comunque.
Nei progetti su foglio bianco disegnati con matita bianca così i nostri muratori interiori non murano niente.
Mentre facciamo danzare la mente. Ascoltando musica.
Ma forse basta solo ascoltarlo il cuore per capire che non muore.
Magari con lo stetoscopio che mi hai regalato tu.
Cercando sul calendario il 30 febbraio.
E io sono nato il 28 e chi è con me alzi il profondo.
Che mi sa che parcheggeremo male, come quando ho fretta e parcheggiando a marcia avanti ignoro i muretti e gratto il paraurti.
Come quando ho fretta ed è già tardi.Intanto piove, gocce di curriculum e tu ''portami a bere dalle pozzanghere''

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