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21 luglio 2008

''It sticks around with you until the day you die''

Poi in totale assenza di gravità varcarono lo stretto dei Dardanelli e si ritrovarono davanti a quello del Bosforo.
Il tragitto percorso come l'asfalto sotto i piedi del viaggio e Bisanzio gonfia di splendore.
Sotto assedio e vegeta di splendore.
Vedere le stelle alate, e le costellazioni come ragnatele di seta, luminose come come l'aura della neve.
Non ho mai avuto il sangue rosso come il mare, non ho mai creduto alla roccia degli scogli e il sale muore nelle tubature. Se pensassi alla sete del sole per i miliardi di anni in cui è stato costretto a bruciare.
C'è chi per natura non può bere.
Le molecole del mare nero e se io in questo istante sono vero tu lo sei sicuramente di più.
L'aria messa a ferro e fuoco dalle sigarette.
Nelle narici percepisci il tremore derivato da un odore che non conosci. Mi dici che nell'altro mondo si respirava meglio che l'ossigeno era più fresco.
E poi trascurare il mare e accentuare le intersezioni tra le gallassie sul tuo ventre e la via lattea. Se il cielo avesse un nome non ci sarebbero più parole tanto adatte.
Se non hai una fede e se non hai una sede ti aggrappi al vento come quando ti arrampichi sui pensieri senza pensare.
Tu e i tuoi moti di terromoto, per incrinare la terra.
Quando scopri che la sopravvivenza è solo una gabbia quando scopri che la salvezza è solo una bolla.
E ancora calpestare il bene il male e le scorte di cibo e di carburante.
E accovacciata e in schiavitù ti disegni il sangue sulle vene per poi farlo fuoriuscire e provare piacere.
Non ho occhi così grandi per ascoltare il suono di Dio quando muove ancora le mani intorno al corpo di un figlio prescelto, di un figlio nato per morire nel modo del mondo.
Ed insegue le lucciole e le lucertole.
Poi il violoncello tocca terra e le voci nella testa superano l'ultima righa del pentagramma in un attimo di splendore dove il tempo non ha tempo dove il tempo è eterno.
E riscrivere la bibbia.
Chi si ribello al volere dell'essere perfetto di colui che ha iniziato la vita e voluto la morte fu stracciato e lancianto oltre il limite del centro del pianeta nell'abisso della crosta terrestre e non fu un errore fu solo un oltraggio di liberazione.
Quel che fotte è la cognizione. Perchè più ci pensi e più ti fermi.
Non mi sono scoperto troppo poi nelle risposte con i punti interrogativi mentre mi chiedi di non slegare polsi e caviglie e ti soffermi sul paradosso che avvolge i punti di sospensione.
Ti dico ancora una candela e parlami delle lampadine senza lampadario e della creatività al buio.
Hai mai provato a spaccare le canzoni?
Ho la pelle d'oca ho la pelle violentata.
Poi intorno al tavolo cercavi più sedie per partorire nuove idee come ospiti. La carie si riproduce con la stessa forza di cui scrivo con la stessa forza di come ti parlavo quando ho deciso di uccidere i mattoni con la sabbia.
Mentre il sale muore nelle tubature che dissetano la città, e la forma sarà sabbia nebulizzata che ti piove morbida sul corpo.

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