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16 agosto 2007

Due animali così volgari neppure pari

Scrivere di noi adesso mi sembra assurdo, così lontani, così lontana per un niente senza la capacità minima di sollevarmi.
E adesso tanti dubbi vengono anche a me. Ora che sei diversa da prima ora che un pò fai paura. Ora che sei ancora completamente diversa dalle altre ma in un certo senso molto più uguale.
Molto più oggettiva più aperta meno disprezzante, e tanto affamata tanto da immaginare di assaggiare certi mondi che ancora ripudio che una volta ripudiavi.
E probabilmente la migliore tra noi sei tu. Quella decisamente meno campanilistica e più attenta ai suoi bisogni, alle sue mancanze e alla sua paura di rimanere tagliata fuori, di sprofondare nelle autonegazioni. Ma che splendida tristezza che mi fai.
E il nostro passato che in un certo senso è crollato. Che svaluta nella borsa della verità odierna e di domani.
Ma i suoi occhi erano sinceri come i tuoi sensi di colpa. Come le tue scalate sugli specchi per distorcere e ammorbidire la violenza che mi usi.
Come l’improvvisa tristezza che mi cinge il cuore se vedo il futuro insieme ad una donna che non mi ama, e che non sa dare dolcezza, che non può essere solo mia.
Perché solo mia, ‘’di chiunque tu ora sia solo mia non sei’’.
E la purezza di sentimento e i 23 cancellati dai calendari, tutto se ne è andato in questa estate massacrante, aspettando settembre e i massacri successivi, aspettando settembre non avere il tempo ‘’nel sangue scorre il seme ma è un seme nero e lento’’.
E continuo a non crescere o a farlo troppo lentamente per come scorre spietata la vita.
E vorrei sapere come devo fare per crescere anch’io, per guarire dalla mia infinita pseudoadolescenza, dalla mia malattia dalla mia profonda anarchia interiore e soprattutto dalla mia monopassione per te.
Ed inutile dire che la musa che mi salverà stavolta non sei tu e che vorrei che la speranza stavolta fosse interamente riciclata ed usata per costituire solo carta e alluminio.
E naturalmente continuo a scoparti senza cuore e ci godo, continuo a vederti strafatta di cazzo e ci godo, parlare col corpo e non nascondere niente ed osare, osare sempre di più fino al volgare, fino al baratro e perdere perdendoci insieme nelle alchimie della pervesione scarlatta.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

te lo scrivo qua, quanto questo pezzo mi piace!
ruzzola merda

territori della follia ha detto...

grazie ruzzola merda sono contento ti sia piaciuto il pezzo.
ciao scema ti voglio bene