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18 novembre 2007

''L'arte si paga con la vita''

Buio, dolore, ansia e paura. Le guerre senza soldati ne armi, le guerre dove sei solo contro i demoni.
Erano molti amore, erano forti molto più di me mi attaccavano alle spalle, mi aprivano il ventre ed iniziavano a togliermi gli organi. Alzare lo scudo, definire il reale.
Il centro punk rock ‘’la skaletta’’ di la Spezia, è bellissimo, cupo nella sua luce, pieno di persone che si ritrovano di persone che sembrano vestiti della stessa pelle, che riempiono la piazzetta davanti all’ingresso fumando, e vorrei aver avuto una vita la. Vorrei che in tutti questi anni quella fosse stata la mia casa.
Poi entro, la mia tessera acsi sembra anche più luminosa del solito, è la chiave per entrare, poi una birra ed inizio ad esplorare il posto. Appena accanto all’entrata sulla destra noto un enorme disegno con la scritta ’’I remeber you’’ e sotto un foglio scritto al pc firmato dalla rete contro la precarietà.
Lo leggo. Il lavoro anche in quella parte di liguria sembra un lusso. Continuo ad osservare il contrasto tra le pareti viola e il soffitto nero e mi sembra d’esser dentro al tuo blog.
Il concerto dopo un oretta e mezzo inizia. È burrascoso, la voce di Fiumani come al solito mi ricompone l’anima per poi distruggerla di nuovo.
Comunque è bello anche se fa male.
La sensazione più ricorrente di questi giorni è guardarmi vivere in un televisore. E sono uno spettatore inerme. Un distacco dalla vita inquietante un alienazione che non ho mai conosciuto così bene.
“Penso che chi mi ama valga poco. Che la verità ce l’abbia in mano chi mi odia chi mi esclude e che quest’ultima categoria di persone sia una massa unita e compatta che è la sola che vive veramente. Quelli che non hanno ammazzato il padre. Quelli che non lo hanno odiato così tanto come invece ho fatto io che a cinque anni l'ho ucciso. Vorrei stare con loro ambisco alla loro compagnia per purificarmi e perché mi insegnino le regole del vivere correttamente."
Ma sembra così difficile. Fuggire dalla propria dannazione quando senza la propria dannazione hai l'impressione di morire.
Paradosso esistenziale, incubo da pesce rosso. Chi è più morto fra di voi?
Poi con una violenza estrema appari nella mia fantasia e ti appropri della mia masturbazione.
Molte volte mi sono chiesto e forse non te l'ho mai confessato perchè a volte mi sono sentito inadatto alla tua fica. Forse perchè quella parte delle donne è un qualcosa di sacro è la porta della vita. Ho sempre preferito altre vie. Altre cavità. Tutto più sporco tutto più punk. Raschiare il fondo del barile per gustare tutto il senso per assaggiare tutti i sapori e per raschiare bisogna sporcarsi le mani. Comunque se ti interessa stai tranquilla amo la tua fica. Anche se te ne sei andata.
"Inculare la mia ragazza sul tavolo dell'ufficio del manager. Farla inculare dal manager. Non so quale delle due fantasie sia quella che mi arrapa di più''.
E poi la tua lotta alle paure. La necessità di sconfiggerle. La tua paura più grande era perdere me. Stai abbattendo anche quella. Lentamente che non faccia male, penetrarti da sola, rompere la verginità della tua più grande paura, ed io ti aiuto come al solito. Come quando facevamo gli allenamenti sessuali tardo-adolescenziali per vedere che effetto ti facevano le dita dentro e tu che sentivi calore e diventavi tutta rossa. Siamo cresciuti insieme. "Brindando coi demoni".
L'arte la paghi con la vita, come essere se stessi, come la verità che poi son tutte le stesse cose ed il risultato è la rabbia multidirezionale. Che provi, che provo.
Quando manca l'aria quando vuoi fuggire e sei in gabbia.
Quando manca l'aria quando vuoi fuggire e sei in gabbia.

1 commento:

Anonimo ha detto...

"Oderc ni em
oderc ni em
len oim eroma
len oim eroma
rep etra
rep etra
is
eroum..."