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24 gennaio 2008

Aprire gli occhi scopando le parole

Quando per scelta. Quando muore la scelta e sei vero. Sentirsi. Riconoscersi. Amarsi.
''non dirai che a casa tua non ti hanno fatto comprare le chitarre ce ne hai tre'', rido, rido amaro, dico ironicamente ''eh si grazie'', le mie tre chitarre, due regalate e una che, per usare un toscanismo o meglio ancora un pesciatinismo, mi sono letteralmente ''levato dalla pelle''.
Mio padre ha sempre agito per il mio bene, ovviamente secondo lui.
E ci credo. Ed è vero. Ovviamente secondo lui.
Danni. Danni. Danni da anni.
Forse Altruismo. Altruismo secondo concezioni stagnanti.
Lavorare duro, farsi una posizione. Impegnarsi sempre nel proprio lavoro.
Farsi una famiglia farsi un domani. Le soddisfazioni.
Impegnarsi. Fare le cose perbene.
Essere perbene. ''Che l'onore non si compra in farmacia''.
Finti dipinti di grigio.
Come se le persone potessero sapere qual'è il bene degli altri.
Come se le persone si potessero permettere di agire per il bene degli altri.
Il bene già. Ma chi lo sa qual'è il bene. Il bene che non esiste.
Io voglio agire per chi sono davvero, per quello che sono davvero.
Agire, agire, ''Bisogna sceglier bene ma bisogna sceglier presto''.
E la scelta non esiste se non ti tradisci. Agire e fallire. Fallire e riuscire.
L'egoismo, egoismo, egoismo o forse no?
''La libertà deve liberare l’unicità quale dimensione autentica dell’individuo, la libertà così posta è teoricamente infinita e senza confini, io individuo e solo io posso sottoporla a dei limiti''
La legge dell'inverso. La prepotenza contro gli stereotipi, contro i luoghi comuni.
Come se essere egoisti non significasse essere veri, essere se stessi.
Qual'è ''il vero egoismo''? Svuotarne il contenuto ribaltarne il senso.
Secondo me, l'egoismo è tornaconto, è pensare al proprio comodo. L'egoismo è opportunismo.
Ed è profondamente diverso dalla verità.
Come se cercare di essere sia facile. Senza compiacere nessuno.
Come i professori e gli studenti di educazione artistica. Quelli che sono convinti di insegnare l'arte. Quelli che sono convinti di imparare l'arte. Come se l'arte abbia delle regole. Come se l'arte debba essere imparata.
Imparare cancro di conoscere.
Insegnare cancro di spiegare.
Disimpararsi, disinsegnarsi.
Creatività pura, Anarchia pura.
Gregari siete solo dei gregari un giorno vi staccherò tutti in salita, in pianura e in discesa.
Parlate di tecnica. Che va usata come la razionalità, come un'arma.
Paragoni in una palude. Anima come creatività, tecnica come razionalità. Tecnica gabbia della creatività, la creatività che facilmente si incanala da sola nella tecnica e va a morire. Pericolo. Chi può vedere apra gli occhi!!
Bisogna usare bene le armi. Bisogna usare male le armi. Bisogna usare anche se non è il mare.
Avrò per sempre diciott'anni, morirò a diciott'anni. Il mio splendore, la mia rovina. Tutto il mio buio, tutta la mia oscurità.
Distruggere niente, il fondamento della vita.
Pensare che tempo fa scrissi una simil canzone dove c'era scritto ''é venuto il momento di aprire un'azienda è venuto il momento di creare profitto''. Citarsi. Arroganza e presunzione. Non sono abile. Non me ne frega un cazzo in fondo di essere adatto. Ma forse si sono proprio arrogante.
Non cambierò mai. La mia azienda è fallita prima di fare il bilancio e me ne vanto.
Quanto sarebbe bello se ognuno facesse ciò che gli è naturale fare, se ognuno facesse ciò che sentisse.
E gli assassini perchè uccidono?
Può essere una vocazione naturale uccidere?
Quanti assassini ci sarebberò?
Forse tutti noi lo siamo un po', ci uccidiamo, uccidiamo e chi non lo fa non può per incapacità, o peggio ancora non vuole perchè non ha il coraggio ed è castrato dalle sue stesse imposizioni che in quanto tali sono finte.
Come chi cade sempre in piedi, come chi cade e per dolore muore e si rialza un'altra persona.
Paura di soffrire. Non darsi in pasto.
Come chi è così illuso da pensare che cadere e soffrire in fondo sia bellessimo e sia necessario per non cambiar natura.
Sono un illuso. Lo sono sempre stato.
Natura, Verità e Sensibilità.
E chissà se il dolore invece faccia da vaccino per l'inconscio. Se ci inibisca il sentire.
Chissà? Certezze come macerie. Certezze come macerie.
Domande paranoiche. Interrogarsi interessarsi sconvolgersi emozionarsi.
Quanto mi piace il mio mondo. Vado in culo anche ai manicomi che sono stati chiusi.
Come al concerto all'Arteria in quel di Bologna.
Vasco ''e gli egocentrici sono scappati dai condomini''
Io '' no, si sono biodegradati, i condomini però''.
Rivoluzionerò la poesia, la filosofia, qualche persona che possa essere rivoluzionata.
Forse. Difficilmente. Molto Difficilmente.
Semi impossibile. L'impossibile che non esiste.
Oppure non farò mai niente di tutto questo e finirò per sconvolgermi talmente tanto fino ad arrivare alla pace eterna.
Probabile. Molto probabile.
O forse finirò per normalizzarmi. Come sconfiggersi e perdersi.
Non credo ma lo spero, non lo spero ma lo credo. Non credo ma non lo spero.
Negazione ma Negazione. Negare il negabile.
Poi arriva il parroco a benedire la casa. Io che non ci voglio essere, mia madre che quasi si mette a piangere, che mi ci vuole per forza.
Così ci vado. Così sono buono. Così non sono egoista. Così lei è contenta la mia famiglia è contenta, il parroco è contento, perchè ci sono anch'io cosa importa se non ci voglio essere e lo sanno tutti, l'importante è che ci sono.
GREGARI E BIGOTTI.
Mentre la mia famiglia insieme al prete dice il padre nostro, io canticchio sottovoce ''Anarchy in the uk'' dei pistols e poi scorgo sulla panca la mia chitarra.
Che ride, mi deride, ride forte, ride volgare. Gli chiedo telepaticamente che cazzo ride e lei mi risponde che sono ridicolo.
E ride più forte. Io la amo la mia chitarra e lei no. Lei non mi ama e continua a prendersi gioco di me. Mi dice che sono ancor più ridicolo dei miei barrè. Predicare bene razzolare male continua.
E ancora ''Ma adesso sei buono e sei altruista anche tu. Ma adesso compiaci anche tu le persone. Bravo Simone''
E ride. Io che mi incazzo e le dico che le romperò tutte le corde. Lei risponde ironica che lo faccio di già mentre la suono.
Io che mi incazzo e mi scende una lacrima nera di rabbia da un occhio.
Io che amo la mia chitarra e lei no. E lei è l'unica che mi fa sentire mediocre.
Così infinitivamente mediocre. La mia chitarra è una dea nera. La venero.
Fraintendersi, franarsi addosso, paracularsi.
Come specchiarsi gli occhi e credersi simile nello sguardo a de andrè.
Fraintendersi, franarsi addosso, paracularsi.
Gregario. Ma un giorno mi staccherò da solo, un giorno staccherò anche questa parte di me.
Non fingere. Decadentismo e scavare nelle coscienze.
A fondo nel profondo, più in fondo del fondo.
Tutto come non curarsi, non addormentarsi.
Forse Distruggersi. Distruggersi.
Svegliarsi, violentarsi, penetrarsi, aprirsi, oltrepassarsi, illudersi, ammalarsi, colorarsi, ferirsi, scavarsi, cercarsi, trovarsi, dilatarsi, addolorarsi, viversi, condividersi, sfondarsi, scoparsi, sconvolgersi, rivoluzionarsi.
Verità, Verità, Verità.
Il seme nero. Il seme della rivoluzione. Il seme del degeneramento.
Tutti i colori. Su sfondo nero lucido e brillante.
''Non usate precauzioni lasciatevi infettare'' da voi stessi ovviamente, da voi stessi.
Chi può vedere apra gli occhi !!
Chi può vedere apra gli occhi !!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Mio padre un giorno mi ha detto: "Per andare avanti nella vita devi buttare via questo" battendo l'indice sul lato sinistro del petto. Parole di chi "questo" ce l'ha bello gonfio, di amore, di odio, di dolore, di cadute, di una vita costruita col sudore, le mani. I freddi consigli dei genitori sono parole cariche di vita vissuta. Parlo per la mia esperienza. Ma potrebbe essere un pensiero copiato un pò da chiunque lo senta proprio.
Il dolore narcotizza l'anima. Crea dipendenza.
La mediocrità è un'etichetta. Come tale facile e lucciola. Nel mondo di ciascuno tutti hanno il diritto, se non il dovere, di sentirsi non-etichetta. Altrimenti si rischia di diventare davvero tale.
Crescere. Sempre. Non si finisce mai di farlo. Anche alla fine della vita potrebbe esserci qualcuno in grado di insegnare qualcosa.

Echoes1984

territori della follia ha detto...

Crescere. Crescere sempre. Giusto. Giustissimo.
Ma crescere non vuol dire per forza snaturarsi.
Sarebbe bello crescere senza imposizioni.

La mediocrità non ha un valore o una determinata posizione è un limbo stagnante...quanti ci navigano e quanti se ne rendono conto..?(la mia chitarra nel post non è che una parte di me...)

Il dolore devasta... dovrei rivivere determinati stati d'animo per sapere se ha mi ha narcotizzato in un certo senso..
Credo poi che certe persone avvertano nel loro percorso un sottile malessere che le accompagna...forse male di vivere, forse vivere male o forse non so cos'altro.
Crea dipendenza è vero ma non credo sia voluta...

Non so se alla fine qualcuno sarà in grado di insegnare qualcosa credo di no comunque non lo so...forse nei nostri singoli percorsi sarà l'esperienza ad insegnarci qualcosa e non so sinceramente se sia un bene...

Consigli profondamente diversi da semi-imposizioni...

Anonimo ha detto...

Le parole sono solo convenzioni. Le etichette loro figlie; siamo esattamente ciò che non diciamo di essere. La mediocrità è un limbo di parole e di involuzione per alcuni; per altri lo stato naturale oltre il quale c'è il buio.
Crescere è come amare: non si dice, si fa. Non si cresce per imposizione: per quanto fertilizzante posssa buttare sulla tua piantina, se non ha radici è inutile.
Tutti possono insegnare qualcosa, tutti. Si può imparare a non perseguire un cammino sbagliato per noi, si può imparare da un maestro. Certo è che tutti abbiamo da imparare, sempre, anche da in apparenza non ha proprio nulla da dare; soprattuto chi dice di non dover imparare nulla da niente e nessuno, se non da se stesso.
Echoes1984