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28 gennaio 2008

Poesia selvaggia

Nella notte, nella neve dell'Alaska
che cosa ci troviamo, nel trovarci
cosa ci attrae in modo così prepotente

dimensione di libertà come gabbie d'acido
dimensione di libertà, incatenamento, distrazione

noi vampiri di verità e sangue dei vampiri
noi cannibali delle nostre stesse carni

cosa si nasconde in quel doppio filo
che ci lega alla vità più vitale
e alla morte più infernale

puniti per troppa fame
puniti per troppa passione

tanto da scuoiarci tanto da aprire anche le carni
fino alle viscere con le nostre stesse lame
imbrattati di sangue e col cuore morto tra le mani

e continuare ancora cercare e cercare fino all'arrivo dei lupi
fino a farsi sbranare fino a che non rimanga più niente

quando i bambini di una nuova generazione
usciti dalle auto grigie dei propri genitori
si troveranno e si scopriranno soli

Chi troverà il coraggio di parlare?
Chi troverà il coraggio di spiegare?
valori infettati valori degeneranti
così prepotenti da calpestare Dio
col proprio fragile cristallo

Per non tornare mai più indietro
per morire soli per morire di fame

e spero che il colpevole di tutto questo
un giorno paghi quello oggi paghiamo

Per non tornare mai più indietro
per morire soli per morire di fame

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Chi è colpevole pagherà, sempre. L'errore sarà fatale, redimersi impossibile, pagare l'unica cosa che resta.

Echoes

territori della follia ha detto...

speriamo che tutto questo paghare questo ''mondo di tasse'' per dirla alla afterhours...porti a qualcosa, ci regali qualcosa...avere fame di felicità non può essere solo un peccato..ci deve essere ancora un qualcosa che ce la doni...

Anonimo ha detto...

La felicità è dentro noi stessi.

Echoes