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11 febbraio 2008

''Caos Calmo''

Che forse poi il lunedì mattina ti svegli addormentato. Dentro. Come dissolversi durante la notte. Anima in decomposizione sfinita e muta ti odio per tutte le volte che mi hai tolto la vita per tutte le volte che mi hai tolto da bere per il bisogno di vita per sete.
Ti odio perchè ti amo.

Come poi farsi le analisi del sangue. Manca giuda mi dici poi saresti perfetto.
E sai che ho ''le labbra sul vuoto la chitarra nel vuoto il mio cazzo inutile''.
Prescriversi universi lividi. Prescriversi universi impossibili.
Sognare di rivoluzionare. Sognare.
Poi specchiarsi nelle provette. Rh positivo in pasto all'asfalto.

Reversibilità. Tornare ad essere normali.
Anormalmente. ''Comprare della seta rossa al mio male con la quale farlo stare zitto''.
Che poi invece urla, grida sugli strapiombi e io riesco a sentirmi.
''Bisogna esser realisti, pretender l'impossibile'' mi dici.
Ed hai ragione. Che però quando ti senti ali vive ed enormi e provi a volare si spaccano si rompono nelle minuscole dimensioni di un cielo fragile e precipiti nel vuoto.
Come sognare di festeggiare il compleanno su una sedia elettrica.
Mancanza di scosse. Mancanza di emozioni.
Come il passato che è svanito. Non ti sento. Non esisti. Non ti sento più.
Come sperar di provar qualcosa immediatamente, che sia dolore che sia gioia.
L'odio per le carceri fredde. Rinchiuso nel vuoto in un ''caos calmo''.
Ma voglio la guerra, la guerra lampo e poi bombe atomiche e massacri di sentimenti civili, che un giorno ucciderò anche la morte un giorno aprirò ancora le porte.
Invisibile, impossibile ma indispensabile.
''Bisogna esser realisti, pretender l'impossibile'' mi dici. Ed hai ragione.

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